Da un attento e preoccupato lettore, V.A.M., riceviamo e volentieri pubblichiamo.
“Ho seguito con attenzione il dibattito che si è sollevato sui social circa lo stato di alcuni impianti semaforici in città. Credo che fossero condivisibili tutte le posizioni, a favore o contro. Il problema è che, se è vero che esiste un Codice della Strada che va rigorosamente rispettato e che basterebbe essere ligi ai suoi precetti per evitare gran parte dei sinistri, è altresì vero che dovrebbe esistere un Codice della Responsabilità, cui devono rispondere tutti coloro che hanno il nobile mandato di amministrare una città. Ad essi spetta anche il compito di ripristinare per le vie le condizioni idonee e indispensabili affinché non accadano eventi irreparabili. Le loro mancanze sono molto più colpevoli, secondo il mio modesto parere. Ancora una volta, mentre percorrevo via Matteotti per recarmi a lavoro, ho notato i semafori tutti spenti. Quello all’incrocio con via d’Angiò ancora appoggiato sulla ringhiera perimetrale di una scuola. Un amico forestiero mi ha detto sarcastico che certe cose manco nei paesi sottosviluppati si vedono, soprattutto se si tiene conto che sta così da settimane. Ecco – al netto delle lungaggini burocratiche consuete, ci lavoro nella pubblica amministrazione e quindi so-, questo mi dà fastidio più d’ogni altra cosa: che la città venga abbandonata all’incuria e alla trascuratezza. Forza, governatori bitontini, rimettiamoli in sesto questi semafori e non ne parliamo più. E non chiudetevi nel solito silenzio sdegnoso. Non serve. I guai non si risolvono da soli. Anzi, possono solo peggiorare, se dimenticati”.