Inaugurata venerdì
sera la nuova camera sindacale UIL,
sita in via Giuseppe Garibaldi 30, alla presenza del segretario regionale del
sindacato, Aldo Pugliese, del
presidente della sede, Gaetano Valenza,
e del responsabile del CAF UIL, Francesco
Delvino.
La UIL torna a
Bitonto, dopo diversi anni di assenza, con un patronato generico che si
affiancherà così alla Feneal UIL settoriale del mondo edilizio, presente in via
Valenzuolo.
Il nuovo patronato
bitontino offrirà ogni genere di servizio fiscale ed assistenziale a cittadini,
lavoratori e pensionati. A dare il via alla nuova avventura è stato Aldo Pugliese.
«Siamo
presenti nel 95% dei comuni della provincia di Bari e nella Bat. Oggi torniamo
a Bitonto, dopo alcuni anni di assenza, in un centro non solo agricolo ma dalla
grande operosità, dove ci sono tanti lavoratori, tanti pensionati e tanti
cittadini che hanno bisogno dell’assistenza e dei servizi che offrirà il nostro
patronato, che fa assistenza previdenziale e fiscale a 360°, grazie al nostro personale
preparato e qualificato, costantemente sottoposto a corsi di aggiornamento».
«Oggi
tutti hanno bisogno di assistenza perché chiudiamo un 2013 terribile –
commenta Pugliese, guardando la difficile realtà sociale della nostra regione –:in Puglia il 50% dei cittadini vive in
condizioni di povertà, abbiamo il 19% di disoccupazione, abbiamo un giovane su due
disoccupato. Per questo noni dobbiamo dare assistenza e sostegno nei diritti di
tutti».
Uno sguardo all’immediato
futuro, con un giudizio non positivo sull’azione del governo presieduto da
Enrico Letta. «Ci auguriamo un 2014
migliore ma non siamo ottimisti. Noi non guardiamo alla coalizione o alle forze
politiche che compongono un governo, noi vediamo dei governi amici coloro che
fanno qualcosa a favore di lavoratori e pensionati. Noi diamo un giudizio
negativo sull’operato dell’attuale governo, soprattutto in materia di Legge di
Stabilità, perché non riduce le tasse a lavoratori, ai pensionati e alle
imprese, che continuano a chiudere in Italia e magari si trasferiscono all’estero,
in quanto la tassazione italiana è la più alta in Europa e scappano perché trovano
condizioni migliori».
Quali, dunque, le
ricette per uscire dalla crisi? «Abbiamo chiesto
al governo di ridurre le tasse, di ridurre il cuneo fiscale e di creare nuova
occupazione – ha spiegato Pugliese –.
La riduzione che è stata fatta non è significativa, nonostante un recente
emendamento che impegna il governo nel 2014 ad una lotta più pressante dall’evasione
fiscale: con i soldi che si recupereranno dall’evasione fiscale e con quello
che si recupererà dalla spending review, attraverso la riforma della pubblica
amministrazione, a partire dal Parlamento, sarà possibile ridurre le tasse a
lavoratori ed imprese».
In difficoltà anche
i comuni, costretti a convivere con i continui tagli dal governo centrale. «Nella Finanziaria 2014 le tasse aumentano.
Ai comuni le risorse provenienti dallo Stato sono minori ed inevitabilmente
essi aumentano la tasse, come la Tarsu (o Tares), tagliando poi sullo stato
sociale, cioè nell’assistenza a favore dei ceti più deboli».
Cosa sta facendo
dunque la UIL per cambiare la rotta di una Finanziaria che pesa ancora sui
cittadini? «Come sindacato stiamo
portando la nostra battaglia per modificare sensibilmente questa finanziaria, con
una minore tassazione che così deve far aumentare i consumi – conclude Pugliese
–. Dobbiamo seguire la politica espansiva
degli altri paesi, che stanno uscendo dalla crisi creando nuovi posti di
lavoro. Speriamo che nel 2014 questo governo e l’Unione Europa capiscano che
una politica solo restrittiva non regge se non si crea nuova occupazione e non
si incrementano i consumi».