Visitava
i bambini e poi vendeva ai genitori, nel suo studio di Terlizzi,
farmaci per curarli.
Arrotondando
così il suo “esiguo” stipendio di 4mila euro al mese.
È
durato per molti anni lo stratagemma di un 59enne pediatra bitontino,
scoperto e denunciato dalla guardia di finanza di Molfetta per
esercizio abusivo della professione di farmacista.
Gli
investigatori, informati da una mamma che si era insospettita andando
in farmacia, hanno accertato che i medicinali venduti dal pediatra
costavano sempre 2 o 3 euro di più.
Durante
le indagini, inoltre, sono state ascoltate numerose coppie come
persone informate dei fatti. Sette di queste hanno confermato la
vendita, protratta negli anni in cui l’uomo aveva tenuto in cura i
loro figli.
Nella
maggior parte dei casi si trattava di persone in precarie condizioni
economiche, alle quali prospettava la possibilità di risparmiare
sull’acquisto dei medicinali. I finanzieri hanno scoperto invece,
esaminando alcune confezioni consegnate da genitori, che si trattava
di campioni non destinati alla vendita, ricevuti dagli informatori
scientifici e ai quali era stato staccato il bollino con la dicitura.Stipati in un grosso sacco e forse anche malconservati, erano davvero
di vario tipo, perché si andava dall’antinfiammatorio al prodotto
omeopatico, fino al kit per curare le allergie.
Durante
gli accertamenti, inoltre, mentre la voce circolava per il paese, il
pediatra (convenzionato con il Sistema sanitario nazionale) ha
cercato di allontanare i sospetti da sé, cercando di convincere un
genitore a negare la vendita.