Il monitor non è la tv che manda le partite estive di Coppa Italia, ma solo treni, destinazioni, orari e ritardi. Non c’è uno specchio che rimandi l’immagine giusta per controllare le operazioni, ma solo il vetro opaco della porta della sala d’aspetto. Gente che fa la chiacchiera zero, ma solo persone che sciamano nella calura agostana prigioniere di pensieri e affanni. Ogni tanto, lo stridio di freni metallici su binari argentei. Ecco, in tutto questo ingovernabile, quotidiano bailamme, in quel luogo degli addii e delle partenze che è la stazione, un uomo, con schiuma e rasoio, rade la barba ad un senzatetto. Maestria nei gesti e parole che, nella loro semplicità, dicono il senso più profondo della cura. Scene che fanno bene al cuore, specie in questo mondo ammorbato da indifferenza e cinismo…