«Con questa targa vogliamo ricordare le vittime di quel maledetto 12 luglio 2016, in cui il treno, da simbolo di libertà si trasformò in simbolo di morte. Chi c’era non può non ricordare gli sguardi dei familiari, ma anche l’impegno dei 600 soccorritori, il grande afflusso di gente per donare sangue utile per i feriti. Abbiamo scelto questo luogo, perché siamo davanti alla stazione del capoluogo, dove tante persone ogni giorno passano. E abbiamo scelto una fontana perché l’acqua è il simbolo della vita».
Con queste parole, il sindaco di Bari Antonio Decaro ha ricordato ieri le 23 vittime dell’incidente ferroviario che due anni fa insanguinò la puglia, nelle campagne tra Andria e Corato. Lo ha fatto leggendo tutti i nomi e scoprendo, insieme al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e ai sindaci presenti, la targa installata, su richiesta dell’associazione dei familiari delle vittime, sulla fontana davanti alla stazione ferroviaria di Bari.
Una giornata che resterà nella memoria di tutti, specialmente di chi accorse sul luogo del disastro, assistendo a quel silenzio inquietante, misto di disperazione e stupore per una strage che si poteva evitare.
Sono giunti anche i messaggi di cordoglio dai comuni di Milano e Pioltello, dove, nel febbraio scorso, un altro incidente ferroviario causò tre morti.
Lunedì si terrà l’udienza del processo che vede coinvolta Ferrotramviaria. Un’udienza a cui il governatore Emiliano assicura la presenza: «Saremo in aula per premere perché sia detta tutta la verità. Qualcuno dovrà pagare, ma non per spirito di vendetta, perché tanto nessun processo rimarginerà le ferite e farà tornare chi non c’è più. Ma perché è giusto che si conosca la verità».
La commemorazione delle vittime è poi continuata, nel pomeriggio, sul luogo del disastro, con la visita del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli.