Un cittadino, M. U., ci scrive una lettera appassionata non meno che rammaricata.
Il suo cruccio è presto spiegato. “Da quando, qui da noi, non esiste più un ospedale funzionale ed efficiente – colpa gravissima di cui nessun politico, nel corso degli anni, si è preso la responsabilità-, nessuno più può riportare sulla carta di identità la dicitura “nato a Bitonto”, perché tutti i piccoli sono costretti a vedere la luce negli ospedali di centri viciniori. Ed è una grande sconfitta per la nostra comunità perché nessuno potrà portare lustro alla culla degli Ulivi come fu per Traetta, Caffarelli, Logriscino, giù giù fino a Mirabella. Come è possibile che possa essere successo questo in una città come la nostra, ricca di storia e onusta di gloria?”.
Interrogativo dolente che sappiamo già non avrà risposta…