“Il commercio sta morendo e bisognerebbe fare di più per aiutarci. Anche nel fine settimana, ormai, a mezzanotte stiamo già in fase di chiusura”. È il triste commento dei commercianti del centro storico, che vivono “in una condizione di abbandono”, raccontano.
“Abbiamo fatto tanto per investire, aprire le nostre attività, ma dall’amministrazione non stiamo vedendo nessun segno, se non richieste assurde”.
Il primo. “Tra un po’ verranno a chiederci di avere vasi bianchi, di rimuovere strutture per cui abbiamo investito anche fino a dieci mila euro. La scelta, se è per una normativa da rispettare, ci starebbe pure, ma se a questo non corrisponde un investimento in termini di marketing territoriale, noi come rientriamo negli investimenti fatti?”.
Il secondo. “In tema di sicurezza, non ne parliamo. I clienti continuano ad aver paura di tutte le bici elettriche, ma anche delle auto dei residenti che sfrecciano ad ogni ora del giorno e della notte. Questo impedisce ai clienti di potersi serenamente godere la serata”.
Il terzo. “Ci stanno cominciando a chiedere, nuovamente, come a Natale, se abbiamo idee o suggerimenti per il cartellone degli eventi estivi, che stanno organizzando nuovamente ‘dal basso’. Noi ci chiediamo solamente ma se ci venisse in mente di proporre un concerto con i redivivi Pink Floyd, si potrebbe fare? Perché non si ha un’idea politica, un indirizzo e, nel caso, ci possiamo trovare per un contributo di idee o finanche economico, se può servire al bene della comunità”.
E poi una amara considerazione: “Una attività ha già chiuso i battenti, un’altra si sta per trasferire entro fine anno a Bisceglie, un’altra ancora apre una sede in altra zona della città e, magari, è anche alla ricerca di un acquirente, cosa stiamo aspettando? Ci riempiremo di locali take away, facendo morire tradizione e qualità?”