Trentasei spazi riservati destinati alla sosta gratuita dei veicoli adibiti al servizio delle donne in stato di gravidanza o di genitori con un bambino di età non superiore a due anni. E ci sono pure le location: corso Vittorio Emanuele, viale Giovanni XXIII, via Verdi, via Repubblica italiana, piazza A. Moro, piazza Marconi, via Matteotti, piazza Caduti del Terrorismo, piazza Milite ignoto a Palombaio, piazza Roma a Mariotto e nelle adiacenze di tutte le scuole elementari e dell’infanzia, le farmacie, i medici pediatri, i laboratori di analisi, Poliambulatorio-Bitonto Asl Bari, mercati rionali e mercato settimanale.
Anche Bitonto, come altri Comuni dell’hinterland barese, si è mossa per i cosiddetti parcheggi rosa, una delle grandi novità introdotte a settembre dal decreto Infrastrutture. La Giunta comunale, allora, ha dato il disco verde alla installazione tra Bitonto e le frazioni e, nella giornata di ieri, dal comando della polizia locale è arrivata già la richiesta di finanziamento al ministero. Già perché tutto verrà effettuato con apposito assegno arrivante da Roma perché la storia recente ha avvio a settembre 2021, allorchè è entrato il vigore il decreto Infrastrutture che, tra le altre cose, consente ai Comuni di presentare, dal 22 luglio, apposita domanda per accedere ai contributi (500 euro per ogni stallo, il cui numero deve essere direttamente proporzionale alla popolazione) relativi agli “stalli rosa” adibiti alla sosta dei veicoli delle donne in gravidanza o di genitori con figli fino a due anni. Gli utilizzatori dovranno essere in possesso di uno specifico “permesso rosa” rilasciato dal Comune di residenza che dà l’autorizzazione a parcheggiare negli appositi stalli, come prevede la normativa che interviene per regolamentare questi parcheggi evitando, in tal modo, utilizzi impropri da parte di chi non ne ha diritto.
Per coloro che li utilizzano impropriamente, proprio come avviene per gli stalli riservati alle persone diversamente abili, le multe vanno dagli 87 ai 344 euro per chi usufruisce dei parcheggi rosa senza contrassegno, dai 42 ai 173 euro per chi, pur avendone diritto, utilizza gli stalli senza rispettare le condizioni previste dall’autorizzazione.