La scorsa settimana, a Bitonto, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di due pluripregiudicati baresi, R. V. classe 1983 e C. A. classe 1982, ritenuti responsabili di furto aggravato in abitazione, furto aggravato di autovettura e ricettazione; al 35enne è stata inoltre contestata la violazione delle prescrizioni imposte dalla sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di Bari, misura cui era sottoposto.
Denunciate in stato di libertà, per ricettazione, altre due persone.
I poliziotti del locale Commissariato di P.S., a seguito di un’articolata attività d’indagine, hanno raccolto numerosi elementi a carico dei rei ritenuti responsabili, a vario titolo, di 13 episodi di furto in appartamento commessi in danno di alcuni cittadini che si erano allontanati dalla propria abitazione per trascorrere le vacanze estive.
Le indagini furono avviate a seguito di alcuni episodi di furti in abitazione, commessi utilizzando lo stesso modus operandi, verificatisi a Bitonto durante l’estate dell’anno 2016; i rei solitamente prendevano di mira gli appartamenti ubicati al piano terra ed al 1° piano e si introducevano all’interno dopo aver tagliato le inferriate poste a protezione delle finestre perimetrali.
L’attività condotta dai poliziotti ha consentito di accertare che i due arrestati hanno messo a segno ben 13 colpi nei comuni di Bitonto, Corato, Pezze di Greco (frazione di Fasano), Monopoli, Capurso, Molfetta, Mola di Bari e Cellamare; 2 i tentati furti in abitazioni ubicate nei comuni di Mola di Bari e Capurso e due i furti di autovetture, una Citroen C2 e una Toyota Corolla, entrambe asportate a Capurso.
Elettrodomestici, personal computer portatili, argenteria, monili, orologi di valore, pellicce, denaro contante, borse e pelletteria griffate la merce asportata dagli appartamenti che veniva poi ricettata attraverso un pregiudicato classe ’46 ed una incensurata classe ’86, questi ultimi indagati in stato di libertà.
Dopo le formalità di rito i due arrestati sono stati associati rispettivamente nelle Case Circondariali di Bari e Trani, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.