Di sicuro, avrebbe detto Tommaso Besozzi, abbiamo solo due elementi.
Il primo è la richiesta di installazione di impianti con potenza in singola antenna maggiore di 20 W arrivata al Comune di Bitonto (ma anche all’Arpa, Enac e Aeronautica militare) oltre due mesi e mezzo fa, l’11 maggio. Il secondo è che, nel buio e nel silenzio generale che ne è seguito a questa richiesta (silenzio presente ancora oggi) è stata indetta (con molti se), pochissimi giorni fa, una Conferenza di servizi sulla questione per capire le possibili conseguenze a livello ambientale.
Succede, quindi, che l’11 maggio – in pienissima campagna elettorale -, la società “Inwit S.p.A” esplicita la volontà di realizzare, a due passi dal cimitero, all’interno di una proprietà privata, una platea per il posizionamento degli apparati e una fondazione per la posa di un palo metallico porta antenne e parabole. L’insieme della platea, degli apparati e del palo, sarà opportunamente recintato. Significa un nuovo impianto di telefonia (formato da tre antenne) multigestore su cui verrà ospitato l’impianto Vodafone Italia spa. Passano due mesi, la campagna elettorale è ben che terminata, c’è un nuovo sindaco e un’altra Giunta e si arriva al 20 luglio, allorchè sull’Albo pretorio appare il disco verde alla Conferenza di servizi, richiesta proprio dalla società installante. La data prevista, in modalità sincrona, è per l’11 agosto, ma si svolgerà soltanto se entro il 9 agosto, enti come Arpa, Enac e Aeronautica presenteranno determinazioni o riserve sul progetto in questione. In caso contrario, nulla sarà fatto e varrà il silenzio assenso sul progetto. Al silenzio assordante delle Istituzioni (è bene chiarire, per onor di cronaca ma non come scusante, che, sulla questione, i Comuni hanno le mani legate dinanzi alla liberalizzazione ancora più selvaggia delle antenne telefoniche) e degli uffici, fa da contraltare la preoccupazione dei residenti della zona dove dovrebbe essere realizzato il tutto e dove ci sono le prime due antenne telefoniche del progetto in questione. E per le quali, un mese fa, hanno inviato una petizione a Palazzo Gentile, chiedendone la sospensione dell’attivazione, con conseguente rimozione dell’antenna, anche perché la presenza sarebbe incompatibile con quei cittadini affetti da gravi patologie cliniche.
In tutto questo, c’è una frase che riecheggia: «Bitonto è una città sotto attacco» e arriva dal responsabile del settore Territorio (clicca qui per articolo https://bit.ly/3oChuEh). E, a ben vedere gli ultimissimi fatti (Newo, Ferlive, antenne), forse non ha tutti i torti.