A denunciare le condizioni barbariche in cui versa Piazza Cattedrale è Marco Tribuzio, Direttore Banco delle Opere di Carità Bari. Con un post giusto e dolente il nostro concittadino illustra le condizioni del cuore (malato) del nostro centro storico.
Leggiamo.
“Facciamo qualcosa per Piazza Cattedrale a Bitonto!
Spesso il sabato sera faccio una passeggiata nel nostro bellissimo centro storico. Sia perché conservo un legame troppo forte con questo luogo, sia perché, stando sempre in giro in settimana, preferisco almeno nel week end godermi la mia città. È una zona della città che nel tempo ha avuto delle trasformazioni importanti, che posso riconoscere molto bene perché lì ci ho pure vissuto per alcuni anni. Sulla facciata di Palazzo de Lerma, quella ancora scura prospiciente la Cattedrale, ho anche gestito per diversi anni un b&b. “Cattedrale” lo chiamammo per l’appunto. Sono passati quasi 11 anni e quell’esperienza la ricordo con grandissimo affetto.
Ieri sera, come tante sere, la piazza era affollata di gente nei locali che la animano, con buona presenza di adulti e soprattutto di ragazzi che si danno appuntamento lì per ritrovarsi.
Ad un tavolo ero seduto anche io impegnato in conversazioni ?spensierate fino ad un certo punto.
Alle 21e30 inizia una rissa tra ragazzi nei paraggi dell’open shop che è stato aperto un annetto fa e che è sempre ritrovo di minorenni dall’aspetto non elegante con le loro immancabili bici elettriche da 1500 euro (che poi generalmente sono frutto di ricettazione e costano 300).
Il parapiglia finisce prima dell’arrivo della pattuglia della Polizia di Stato, chiamata da un consigliere comunale seduto in un ristorante a cenare.
I due agenti sono costretti a parcheggiare l’auto sulla via, bloccandola, perché i 2 posti riservati alle forze dell’ordine presenti tra i posti riservati sono occupati da due auto private. Alla vista dei lampeggianti c’è il primo fuggi fuggi al grido di “Uanì re sbirr”. La fuga di quei pochi è più una sceneggiata per dimostrare che se si fugge dalla Polizia allora si ha qualcosa per cui fuggire. “Sono un criminale vero DOP se davanti ad una volante fuggo”.
Restano gli altri con i due agenti che iniziano a fare qualche riconoscimento attorniati da uno stuolo di minorenni che di minorenne hanno più il cervello che l’età. Il premio Oscar lo vince il rider delle pizze che, bloccato dalla pattuglia a centro strada, inizia a suonare il clacson del motorino al motto di “agghià fa la conzegn, teng re pizz”. Poliziotto non mi far freddare la pizza, dai.
Dopo le ardite scampanellate che richiamano sentimenti unnici dentro di me, il malcapitato decide di cambiare strada. Sì è arreso.
Passano un po’ di minuti e la pattuglia va via. Altro non avrebbe potuto fare.
Ecco che da via Michele Speranza, quella che scende sulla piazza dalle cosiddette “carceri”, scendono due scooteroni di quelli belli potenti. Non ne capisco niente, quindi non vi posso dire modello, marca, però posso dirvi che a guidarli c’erano altri due raffinatissimi concittadini, forse poco più che maggiorenni. Il casco questo sconosciuto. Effettivamente dopo il passaggio della PS il controspionaggio deve accertare che cosa sia accaduto.
Fatte le indagini anche questi decidono di andare via e per farlo in grande stile decidono di partire a tutto gas verso la parte della piazza che porta su via Rogadeo.
L’accelerata è potente, che con la benzina a due euro (porca miseria) chissà quanto costa. Nel giro di qualche secondo uno di questi mi viene di fronte ma, incredibile amici, frena, sgomma con la ruota posteriore e per qualche centimetro riesce a non prendermi!! Applausi!! Dov’è Guido Meta per fare la telecronaca del GP?? Questo sì che sa guidare la moto. Sarà pure minorato ma valorizziamo questo talento su qualche pista signori miei.
Io nemmeno mi sono spaventato perché avevo ampiamente immaginato le sue capacità. Questi sono del mestiere e poi per fortuna che ho aperto quella polizza sulla vita. Prima o poi dovrei usarla.
Per fortuna non hanno investito nessuno perché magari la polizza non tutti ce l’hanno.
“Marco ormai è diventata invivibile questa piazza. Ieri sera a mezzanotte una moto andava talmente forte che investendo un cane lo ha ammazzato”. Ma come si può?
La serata prosegue e ogni tanto sulla piazza sfrecciano le benedette bici elettriche (truccate sicuramente) che ti tirano la voglia di schiaffi dalle mani.
Questi episodi sono del tutto usuali su quella piazza da un po’ di tempo e sono un’offesa alla bellezza di quel posto e delle persone che lo vivono e lo visitano.
Io non ho le soluzioni perché faccio altro di mestiere. Ma quelli del mestiere le soluzioni le devono trovare e non possiamo trincerarvi dietro le analisi sociologiche sul degrado dei giovani, sui tempi cambiati. Che poi sti tempi cambiano sempre.
E io sarò uno di quelli che nonostante ciò continuerà a tornare in quel luogo, ma quanti altri ormai hanno già deciso di non farvi più ritorno?”