Saranno effettuati test anti-covid ogni 15 giorni a tutti gli operatori sanitari che prestano servizio nelle Residenze sanitarie e socioassistenziali per anziani, per prevenire l’insorgenza di nuovi focolai. Lo ha disposto la Asl di Bari – per tramite del servizio Spesal del Dipartimento di Prevenzione – sulla base delle direttive regionali in merito al monitoraggio e controllo “delle misure di contenimento dell’infezione da Sars-CoV-2”. L’obiettivo è intercettare in tempi rapidi eventuali casi di positività e mettere in atto tutte le misure di contenimento dei contagi. Al momento in Puglia, nella sola provincia di Bari, sono 12 le strutture dove si sono verificati focolai epidemici: questo ha determinato la necessità di predisporre interventi urgenti di contenimento e prevenzione. Infatti, la diffusione del virus in queste comunità, comporta l’isolamento del personale, difficoltà a garantire i livelli di assistenza e la necessità della Asl di intervenire a supporto della gestione. Il personale, inoltre, rappresenta “la principale via di penetrazione del virus”, “visto che ormai da tempo sono impedite le visite e i contatti diretti tra gli ospiti e i loro parenti”, ha spiegato la Asl in una nota. Il servizio Spesal, quindi, ha disposto ai medici competenti e ai titolari delle Rsa e Rssa l’effettuazione dei test per la diagnosi dell’infezione da Covid 19 con una periodicità non superiore a 15 giorni. In base al protocollo, spetta al medico competente delle strutture la scelta di eseguire test diagnostici molecolari o antigenici rapidi mediante tampone rino – oro – faringeo. A due settimane dall’avvio di questa iniziativa tutte le strutture stanno adeguando i propri protocolli di sorveglianza e monitoraggio dei lavoratori in piena collaborazione con gli operatori degli Spesal, potendo anche richiedere eventuali proroghe dei termini fissati, debitamente motivata e giustificata da fatti contingenti.