Da un lettore riceviamo questa mail, tanto lucida quanto preoccupata.
Leggiamo.
“Volevo segnalare un increscioso episodio accaduto qualche giorno fa, in piena mattinata.
Un incidente, come tanti sulle strade pubbliche, un motore che, non rispettando il semaforo rosso, si schianta contro l’auto di un mio carissimo amico, arrecandone un danno non indifferente.
Fin qui nessun problema, il seguito è a dir poco assurdo.
Infatti, sceso dall’auto per rilevare le generalità del conducente del motorino, ha riscontrato che lo stesso era privo di targa e avvicinatosi al conducente ha cercato di farsi dare le generalità.
Dopo che il gentleman ha pronunciato qualche frase in perfetto vernacolo bitontino, ha pensato bene di tentare la fuga. Il mio amico ha d’istinto cercato di fermarlo, ottenendone solo un sostanziale pestaggio con tanto di microfrattura, contusioni ed escoriazioni varie, il tutto sotto gli occhi di un pubblico attento ma purtroppo non pagante, alla fine il verace bitontino è riuscito a scappare.
Non finisce qui, in quanto una volta finito lo spettacolo, il mio amico ha provato a chiamare una prima volta il 112, con risposta interveniamo subito, e dopo circa mezz’ora alla seconda chiamata meno riverente al 112, gli è stato detto di aspettare un po per avere il piacere dell’intervento di un ufficiale qualsiasi.
Morale, dopo circa 50 minuti dall’accaduto, è arrivata una pattuglia della polizia locale che ha fatto i rilievi del caso.
Attenzione tutto ciò non accadeva in campagna, o alla periferia del territorio di Bitonto, ma bensì nel pieno centro sotto le mura del teatro e a 100 mt dal commissariato di polizia.
Ora si vuol candidare Bitonto a Capitale della cultura?
Non sarebbe meglio candidarla come set permanente di giungla urbana, ove il sottobosco cresce spontaneo senza alcun custode a governarlo?”