“Con la legge che vieta il rabbocco dei
recipienti di olio extra vergine di oliva serviti nei ristoranti si è fatto un
ulteriore passo in avanti verso la trasparenza e la corretta informazione dei
consumatori, oltre che, naturalmente, per quanto riguarda noi produttori
olivicoli, verso la possibilità di valorizzare la migliore produzione
italiana”.
Con questo commento Gennaro Sicolo, presidente del Consorzio
Nazionale degli Olivicoltori (CNO) ha accolto la notizia della definitiva
approvazione delle legge comunitaria, al cui interno è contenuta la norma
antirabbocco, da tanto tempo in discussione a livello italiano, per evitare che
un olio generico, la cui origine è ignota, possa essere proposto,
ingannevolmente, come prodotto extra vergine italiano di qualità.
“Adesso spero ci siano controlli seri e rigorosi,
per dare un segnale agli operatori della ristorazione che, magari, per mancata
conoscenza della nuova legislazione, continuano ad attuare pratiche che arrecano
un doppio danno: al consumatore ed al produttore. L’utilizzo di bottiglie etichettate che non
possono essere riempite una volta che il contenuto si è esaurito apre anche
verso nuove e più incisive iniziative di marketing e di valorizzazione del
prodotto nazionale. Noi di CNO, conclude
Sicolo, siamo in grado, tramite le OP e le cooperative aderenti di offrire ai
ristoranti italiani che intendono mettere a disposizione degli avventori un
prodotto di eccellenza, un olio extra vergine di oliva che risponde a tutti i
requisiti di tracciabilità e di certificazione e consente pertanto, di risalire
all’area di produzione e addirittura all’olivicoltore”.