Si sarebbe dovuto decidere ieri, a Molfetta, sulla ricapitalizzazione della Sanb. Nel pomeriggio di ieri, infatti, si è tenuta la seduta del consiglio comunale e uno dei punti all’ordine del giorno era proprio la questione relativa alla Società Ambientale del Nord Barese, rimandata da mesi e ancora irrisolta sia a Molfetta che a Corato, dove, a complicare le cose, c’è stata la crisi amministrativa che ha portato alla caduta dell’amministrazione comunale che solo a luglio si era insediata. Si sarebbe dovuto decidere, dunque. Ma l’ennesimo rinvio ha fatto slittare la pronuncia del Comune di Molfetta a fine settembre, probabilmente il 28, quasi in prossimità del termine ultimo stabilito dal liquidatore della Sanb Roberto Toscano, il 30 settembre, data oltre la quale la società mai nata dovrà scomparire.
Che Molfetta stia temporeggiando, cercando di capire cosa farà Corato, dove ora si insedierà un commissario prefettizio che guiderà la città in attesa di nuove elezioni? Può darsi. La giunta guidata da Tommaso Minervini ha vincolato il suo parere positivo all’unanimità dei cinque paesi dell’Aro Bari 2 e, avendo Bitonto, Ruvo e Terlizzi già optato per la ricapitalizzazione, rimane da vedere solo il comportamento di Corato.
Del resto, lo scetticismo della amministrazione molfettese non è mai stato un mistero. Scetticismo legato alla mancanza di un piano industriale e al parere negativo della corte dei Conti sulla ricapitalizzazione della Sanb.
Per Minervini, una soluzione alternativa, sarebbe l’acquisto, da parte di Molfetta e di Bitonto, di quote della Coratina Asipu, l’azienda pubblica, totalmente nelle mani del Comune di Corato, che gestisce l’igiene urbana a Corato, Ruvo e Terlizzi. Senza creare, dunque, una nuova società come la Sanb.