Se è vero che tutti abbiamo un destino, quello di Joseph O. è stato il più crudele di tutti.
Ancora piccolo, dal lontano Ghana era salito speranzoso su uno di quei barconi malcerti che attraversano il Mediterraneo in cerca disperata di un domani migliore. Lui ce l’aveva fatta, aveva superato quel che troppo spesso diventa un terribile cimitero liquido ed era arrivato qui da noi.
Era stato accolto con amore, s’era messo a lavorare di buzzo buono come meccanico e, quando poteva, si divertiva pure a giocare a calcetto. Tutto questo fino a ieri pomeriggio, quando nelle acque di Bari il 22enne Joseph ha perso quella vita preziosa che stava costruendo a colpi d’impegno e sacrifici.
“Si chiamava Joseph, aveva 22 anni. Originario del Ghana, era stato accolto dal nostro progetto Sprar, finanziato interamente con fondi ministeriali, anni fa. Si era perfettamente integrato, parlava correttamente la nostra lingua, aveva trovato un lavoro che nessuno voleva e sapeva fare dalle nostre parti. Aveva trovato amore. Ed era un bravo ragazzo. Ora, non prendetevela. Chiudete gli occhi ed immaginate che il vostro vicino di casa, nato qui e non in Ghana, scompaia tra le acque di Bari a soli 22 anni. Poi immaginatelo sorridente, disposto al sacrificio, persino bravissimo con il pallone. Immaginatelo ed aprite gli occhi: forse, ora, tutti capirete quanto male ci fa questa scomparsa. Quanto male fa pensare che continuiamo a classificare le morti (e le vite) di serie A e di serie B“, le parole sentite del sindaco Michele Abbaticchio.
Gli operatori, che lo aiutarono ad integrarsi nella nostra città, ancora increduli si commuovono: “Un bravissimo ragazzo, molto educato, gran lavoratore, che partecipava volentieri alle attività della cooperativa Auxilium di Bitonto, ospite dello S.P.R.A.R. (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) guidato da Sante Sabatino. Ricorderemo per sempre il suo sorriso“.
Ciccio Marrone, dirigente della squadra di Futsal dove il ragazzo si dilettava, ha scritto un pensiero d’amore: “È stato un grandissimo onore conoscerti Joseph. In quei mesi nella nostra juniores di Futsal. È stato un bruttissimo colpo per me apprendere la triste notizia. Un ragazzo fantastico, di una educazione rarissima di questi tempi. Non dimentico i tuoi racconti su quanto era stato difficile per te approdare in Italia con un barcone dal Ghana. E quando mi parlavi del tuo lavoro da carrozziere di cui andavi orgoglioso. Vorrei che il mio abbraccio e il mio saluto arrivino a te, ovunque tu sia… è incredibile che quel mare, che ti aveva ridato una vita, oggi te l’ha tolta per sempre…spero solo tu non abbia dovuto soffrire, ancora una volta…Riposa in pace Joseph!“.
Il cuore di chi lo ha conosciuto ammutolito piange, chiedendosi attonito se vi è giustizia in questa storia…