Dall’Avv. Pasquale Tampoia riceviamo e pubblichiamo.
Il Consiglio Comunale, riunitosi lo scorso giovedì mattina, ha bocciato la proposta di riduzione della TARI del 25%, del 40% e 50%, come articolata nella petizione popolare sottoscritta da oltre 750 cittadini e avanzata dall’Avv. Pasquale Tampoia e da Salvatore Tassari, e, comunque, approdata in Consiglio Comunale sotto forma di emendamento a firma dei consiglieri comunali Natilla (Bitonto Riformista) e Rossiello (Forza Italia). Massimo consesso cittadino che ha, però, approvato una riduzione forfettaria, identica per tutte le attività commerciali, artigianali, imprenditoriali, nella misura pari al 25%, in dispregio alle stesse indicazioni ARERA, oltre che al BUON SENSO. Una misura che MAI sarebbe stata approvata “LOR SPONTE”, se non fosse approdata il seno al Comune di Bitonto l’indicata petizione tesa ad una rimodulazione delle TARIFFE TARI 2020 all’uopo prevedendo le legittime e sacrosante rimodulazioni per l’anno 2020 in relazione ai DIFFERENTI periodi di chiusura forzata delle DIVERSE attività, scuole, le associazioni.
Orbene, la GIUNTA ABBATICCHIO preferisce evitare polemiche inutili, SENZA RIFERIRE ALLA COMUNITA’ LOCALE DEL PARERE FAVOREVOLE DELL’UFFICIO TRIBUTI CIRCA LE AGEVOLAZIONI RICHIESTE.
Un confronto tecnico e giuridicamente apprezzabile GIAMMAI AVVENUTO!
La bocciatura dell’emendamento, e quindi sostanzialmente anche della petizione, è un dolore per gli addetti ai lavori e per la politica: la proposta infatti ha ottenuto parere FAVOREVOLE da parte dell’UFFICIO TRIBUTI e … quello NON FAVOREVOLE da parte dell’ufficio ragioneria: mancano 331 mila euro, dice la ragioneria comunale. Manca una somma … ad un bilancio che sarà approvato il prossimo 31 luglio.
L’interrogativo sorge spontaneo: sono gli uffici a bloccare la politica e a decidere per essa? Decidono gli uffici per la politica? O la politica soffoca anche i tecnici, gli uffici, i cultori e professionisti della materiai?
STA DI FATTO CHE A PARERE DELLO SCRIVENTE IL P.E.F. COLLEGATO ALLA TARI 2020 VA RIVISIONATO PROPRIO A CAUSA E PER L’EFFETTO DELLA CHIUSIRA DELLE ATTIVITA’ COMMERCIALI: UN P.E.F. CHE NON CONSIDERI I MINOR COSTI SOSTENUTI PER LA RACCOLTA E LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI DI PERTINENZA DELLE ALLE ATTIVITA’ OGGETTO DI CHIUSURA OBBLIGATORIA (SIA PER LA PARTE FISSA, SIA PER LA PARTE VARIABILE) APPARIREBBE SURREALE E POCO ADERENTE AI PRINCIPI DI VERIDICITA’.
Auspico L’IMMEDIATA RESIPISCENZA DELL’AMMINISTRAZIONE RICHIAMATA ED IL SUSSEGUENTE RAVVEDIMENTO.