In tutt’Italia, solo il 20,9% dei votanti ha voluto esprimersi sui cinque quesiti referendari. Percentuali che non consentono di arrivare al quorum (fissato al 50%+1) e che quindi non rendono valida la votazione.
Bitonto, invece, complice la concomitante elezione amministrativa, ha visto coinvolto oltre il 60% dei votanti.
Solo il 3% dei bitontini recatisi alle urne ha deciso quindi verosimilmente di non ritirare le cinque schede. E qualcuno ha deciso anche di farsene consegnare solo alcune.
Per il referendum 1 ha votato il 60,81% dei votanti, sul secondo 60,82%, sul terzo 60,77%, sul quarto il 60,81%, sull’ultimo il 60,82%.
Poco oltre la metà dei votanti (rispettivamente il 52,91 e 52,26%) ha voluto dire no alla proposta referendaria riguardante l’abolizione della Legge Severino e i limiti alla custodia cautelare.
Ha vinto il sì, invece, sugli ultimi tre quesiti. Il 63,29%, il 61,12% e il 61,59% avrebbe voluto infatti rispettivamente la separazione delle funzioni dei magistrati, l’equa valutazione dei magistrati e la riforma del CSM.