Un
elenco comunale con tutte le strutture cittadine idonee a ospitare,
recuperare e tutelare (temporaneamente) i minori e le madri con figli
a carico, talvolta inseriti in situazioni di rischio e pregiudizio.
È
l’ultima idea che arriva da Palazzo Gentile (più precisamente
dall’8°servizio, quello per le Politiche sociali, giovanili e
Sport), che ieri ha pubblicato un Avviso pubblico ad hoc rivolto a
tutti quegli “enti, associazioni, operatori qualificati alla
gestione di strutture semiresidenziali e residenziali”.
Il
bando, in modo particolare, è destinato a “tutti
i soggetti pubblici e del Terzo Settore, intesi come le
organizzazioni di volontariato, le associazioni e gli enti di
promozione sociale, gli organismi della cooperazione, le cooperative
sociali, le fondazioni, gli enti di patronato, altri soggetti privati
non a scopo di lucro che gestiscono strutture residenziali e
semiresidenziali per minori, per gestanti e madri con figli a
carico”. E
che, ovviamente, abbiano precisi requisiti e facciano ben capire,
attraverso una dettagliata Carta dei servizi, la tipologia di utenza,
i destinatari (fascia d’età, sesso); metodologie educative; la
descrizione organizzazione della vita all’interno della comunità e
dentro al sistema di relazioni del territorio, le strategie che si
intendono utilizzare per raccordarsi con il Servizio che ha la presa
in carico del caso.
Nonché
la retta base, e una documentazione dettagliata riguardante il
personale.
Gli
interessati hanno tempo fino al 10 giugno per inoltrare le domande.
Sarà poi una apposita Commissione comunale ad analizzare le
richieste arrivate, la completezza della documentazione e la verifica
delle caratteristiche necessarie.
E
inserire, quindi, le strutture nell’apposito elenco comunale, che
sarà soggetto di revisione periodica semestrale, “in
considerazione, oltre che dell’evoluzione dei bisogni, anche delle
modifiche della normativa che nel frattempo risultassero sopravvenute
e delle ulteriori domande di inserimento che dovessero pervenire
oltre il termine indicato nel predetto Avviso”.
Le
strutture scelte ospiteranno minori
di età compresa tra 0 e 18 anni (con possibile proroga fino ai 25
anni), gestanti e donne con figli, con problematiche di natura
psico-socio-relazionale e familiare, assicurando idonei interventi
educativo-assistenziali che mirano a favorire l’armonico sviluppo
psico-fisico e l’integrazione sociale.
Tutti
i Piani di intervento devono essere condivisi con gli ospiti e il
servizio Politiche sociali del Comune.