I carabinieri del comando provinciale di Bari hanno recuperato in un’abitazione a Bitonto, nel Barese, l’arma che sarebbe stata utilizzata dal 21enne Michele Lavopa durante la sparatoria avvenuta nella notte tra sabato e domenica scorsi presso il lido discobar Bahia di Molfetta. L’esplosione dei colpi ha causato la morte della 19enne Antonella Lopez e il ferimento di altre quattro persone: Eugenio Palermiti, 20enne legato a un clan criminale di Japigia, Davide Rana (25), Giammarco Ceglie (22) e Francesco Crudele (20).
Le indagini hanno portato al fermo di Lavopa: il giovane è detenuto nel carcere di Bari a disposizione dell’autorità giudiziaria con l’accusa di omicidio e tentato omicidio. L’udienza di convalida dell’arresto è prevista entro giovedì.
Insieme a Lavopa, sono indagati per favoreggiamento altre tre persone, tra cui due maggiorenni che lo avrebbero aiutato, accompagnandolo in auto dal quartiere San Paolo, a nascondere l’arma del delitto in una zona rurale di Bitonto.
Domenica scorsa, i carabinieri si erano recati sul posto indicato, ma dopo due ore di ricerche, senza esito, hanno continuato le indagini, riuscendo infine a individuare l’arma in possesso di un 17enne, ora indagato. La pistola, una calibro 7,65, sarà sottoposta ad accertamenti balistici per confermarne l’utilizzo nel crimine.
Proseguono anche le analisi sui sette bossoli e sul proiettile inesploso trovati nella discoteca. Nel frattempo, l’autopsia sul corpo della giovane Antonella Lopez verrà eseguita domani mattina dalla dottoressa Sara Sablone presso l’Istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari.