We can be Heroes
We can be Heroes
We can be Heroes
Just for one day
Sulle note di David Bowie ha inizio la presentazione del docufilm Consuetudines Barenses, ma questa volta gli eroi sono altri: i ventimila albanesi che l’8 agosto del 1991 salparono su un mercantile per inseguire un sogno di libertà che solo qualche mese prima sarebbe stato impossibile anche solo immaginare.
Fra la curiosità e l’attesa di circa duecento studenti presenti all’evento, partono le immagini dei tanti testimoni di un evento dalla portata storica per la città di Bari e per l’intero nostro Paese: l’arrivo della Vlora ricostruito attraverso le voci di Admirim Shahini, uno dei ventimila disperati sbarcati a Bari quell’8 agosto; di Luca Turi, generosa fonte di un ricco repertorio fotografico; di Ciro Angelillis, magistrato che sequestrò la nave; di Giuseppe Rana e Umberto Carofiglio, due dei tanti soccorritori che prontamente misero in piedi la macchina dell’accoglienza; di Giuseppe Dalfino, testimone della storia di suo padre Enrico, il sindaco di Bari che cambiò radicalmente l’idea di accoglienza degli immigrati nel nostro Paese.
“Sono persone, persone disperate, non possono essere rispedite indietro, noi siamo la loro unica speranza”: queste parole, trascritte in codice morse sul monumento dell’artista Jasmine Pignatelli ubicato sul lungomare di S.Girolamo, non potevano non essere pronunciate dal prof. Enrico Dalfino che alle Consuetudines Barenses di antica memoria aveva ispirato “ogni giorno della sua vita” come ribadisce l’avv. Giuseppe.
SIAMO persone, non più SONO persone: questa la sfida che i protagonisti del film ospiti dell’evento di presentazione tenutosi il 21 maggio nell’Auditorium del Liceo Scientifico-Artistico “Galileo Galilei” hanno consegnato a tutti i presenti e in particolare ai ragazzi quali futuri artefici di una nuova cultura dell’accoglienza.
In questo senso, nell’organizzazione dell’evento, si è pensato di collegare l’episodio locale dell’arrivo della Vlora a Bari, nel più ampio panorama storico dell’Europa negli anni della Guerra Fredda e, in particolare, all’indomani della caduta del Muro di Berlino nei paesi balcanici.
La monografia è stata efficacemente curata e presentata dal prof. Domenico Sgobba a un pubblico attento e coinvolto.
Gli studenti, così edotti, hanno seguito con molto interesse la proiezione del film, che deve molto della sua suggestione anche alla sapiente colonna sonora elaborata dal prof. Paolo Luiso sulle sonorità di due canzoni popolari albanesi, interpretate in lingua originale dalla giovanissima Rosa Shahini.
Quella nave, dunque, è ancora in viaggio, come ha suggestivamente affermato Giuseppe Dalfino.
Ci piace pensare che questo docufilm abbia restituito un tassello di verità ad una vicenda dalla controversa ricostruzione storica.
L’opera minuziosa, accattivante e straordinaria, è stata realizzata dagli studenti A. Calamita, M. Sannicandro e R. Shahini, sotto la preziosa e insostituibile guida delle prof.sse Antonella Portoghese e Anna Giovanna Saracino.