Quattro
Istituti comprensivi (Modugno-Rogadeo-Rutigliano; Sylos-Don Milani;
Cassano-De Renzio; “Don Tonino Bello”) e due Circoli didattici
(“Nicola Fornelli” e “Caiati”).
Il
piano di dimensionamento della rete scolastica 2016-2017 licenziato
dalla giunta comunale non sembra essere roba da poco. Ed è tutto
incentrato – almeno queste le intenzioni – sull’eliminazione del
sottodimensionamento, sul sostegno alla verticalizzazione degli
istituti scolastici e sulla cancellazione dei fitti passivi. Nonché
sull’importanza dell’Istituto comprensivo, «riconosciuto
come un fattore importantissimo per migliorare la qualità
dell’insegnamento»,
si legge negli atti.
In
modo particolare, anche seguendo le indicazioni della Regione Puglia,
l’amministrazione Abbaticchio «intende
– recita
la determina – eliminare
gli affitti passivi, ottimizzare l’uso delle strutture scolastiche
comunali esistenti, garantire l’organizzazione autonoma con
particolare attenzione ai plessi che accolgono un numero ridotto di
alunni, salvaguardare la qualità dell’offerta formativa e di
garantire l’integrazione sociale».
Sulla base di questi
propositi, dopo sei incontri con i dirigenti scolastici e il lavoro
di un gruppo di Consiglieri comunali creatosi ad hoc tra settembre e
novembre, l’offerta scolastica che Palazzo Gentile proporrà alla
Regione è ben precisa.
Uno.
Aggregare le classi della scuola media “Rogadeo” alla scuola
media “Rutigliano”. Due: trasferire
la “De Renzio” nella scuola media “Rogadeo”, e darle così
una nuova sede al posto di quella, attuale, di via Leopardi. Che tra
l’altro comporta un fitto per il Comune. Tre: portare
nella scuola primaria “Caiati” le sezioni di scuola di infanzia
che occupano strutture private e/o fatiscenti facenti parte del
comprensivo stesso.
Quattro: ridurre il
numero di iscrizioni alla scuola primaria “Cassano” nel rispetto
della normativa prevista dagli standard per le strutture scolastiche
e favorire, nel
frattempo, quelle nella “Don Milani” e “Caiati”.
Cinque: garantire
l’autonomia alla scuola “Don Tonino Bello”, aggregando un
plesso della scuola di infanzia del centro urbano.
I
perché sono tre. Da un lato «l’istituto
– si
legge – ha
una struttura complessa, caratterizzata da ben 7 plessi, e raccoglie
un’utenza che proviene da un tessuto socio-economico variegato ed
eterogeneo».
Dall’altro,
«le
due frazioni vivono da tempo un incremento demografico,
caratterizzato da fenomeni migratori continui con l’insediamento
sul territorio di consistenti gruppi di cittadini provenienti, nella
maggior parte dei casi, dal quartiere San Paolo di Bari».
E poi, infine, recepire
una precisa volontà dell’istituto stesso.
Ne deriverebbe, allora,
uno scenario abbastanza chiaro: 4 Istituti comprensivi e 2 Circoli
didattici.
«L’obiettivo
strategico della presente proposta – sottolinea il sindaco
Michele Abbaticchio – è quello di costituire una scuola
accogliente, attraente, dove gli alunni possono godere di una
organizzazione che crei un clima sociale positivo, guidati dalle
risorse umane in grado di rafforzare le competenze previste dalle
indicazioni nazionali per il curricolo».
Ma
non è tutto. In materia di offerta scolastica formativa 2016-2017,
già a novembre il primo cittadino ha presentato alla Città
metropolitana la proposta di creare
un Istituto di istruzione secondaria superiore per la formazione
Tecnica e Professionale(http://www.dabitonto.com/cronaca/r/dimensionamento-della-rete-scolastica-e-offerta-formativa-2016-2017/7684.htm).
La nuova scuola dovrebbe nascere aggregando all’Istituto Tecnico
Tecnologico “Volta” i corsi di agraria e chimico-biologico
dell’Istituto professionale per l’Agricoltura “De Gemmis” e
l’Istituto professionale per i Servizi Socio Sanitari “Traetta”.