All’incontro di ieri in cui i quattro candidati sindaco sono intervenuti per parlare di sviluppo sostenibile, abbiamo colto l’occasione per chiedere lumi in merito ad un passaggio dell‘ultimo comizio di Emanuele Sannicandro. Domenica sera, infatti, lo sfidante del sindaco uscente si era chiesto retoricamente che cosa si fosse «fatto finora per impedire spaccio e prostituzione nelle stanze del “Maria Cristina”?». Si parlava di accoglienza, e il riferimento era agli “ospiti” dell’Azienda Pubblica di Servizi alla persona “Maria Cristina di Savoia”.
La struttura svolge un’“attività specifica di mantenimento, istruzione, educazione e assistenza minori in stato di bisogno e a rischio di devianza”, a cui si aggiunge quella “a favore di nuclei familiari disgregati, donne maltrattate e sfruttate, extra comunitarie, ragazze madri, ragazze in stato di gravidanza e giovani sottoposte a misure alternative alla detenzione”.
Da marzo dello scorso anno l’istituto ha iniziato ad accogliere anche gruppi di immigrati e per questa occasione era previsto un finanziamento della Regione di 3 milioni di euro, destinati all’adeguamento di alcuni ambienti all’epoca inutilizzati.
Tornando alla nostra domanda, il sindaco uscente Michele Abbaticchio ha voluto chiarire che non è lui il presidente dell’Asp “Maria Cristina” (carica ricoperta da Vito Masciale) e non siede nel Consiglio di amministrazione.
«Sicuramente l’amico Lillino (Sannicandro, ndr) – ha detto Abbaticchio – avrà fatto queste dichiarazioni a ragion veduta. Dopo che avrò chiamato il presidente, credo che il consiglio di amministrazione si esprimerà per la verifica di queste dichiarazioni. Non voglio aggiungere altro perché non è né a tema nè sono io che siedo nel cda del “Maria Cristina”».
Infine ha aggiunto: «Dico soltanto che, quando faccio delle telefonate quotidianamente con la Polizia di Stato, anche sotto il profilo della sicurezza del territorio esterno al “Maria Cristina”, quindi non interno, non si sono mai registrate delle indagini conclusive che abbiano portato a questa conclusione. Ma questo, ripeto, per quanto riguarda l’esterno del “Maria Cristina”».
Sannicandro ha così replicato sulla vicenda: «Io ho fatto un’affermazione molto particolare (durante il comizio, ndr). C’è un problema che è sotto gli occhi di tutti, che non riguarda il consiglio di amministrazione del “Maria Cristina”, né il sindaco che ovviamente non ha nulla a che vedere con ciò. È sotto gli occhi di tutti che alcuni utilizzano alcune zone di quel quartiere, e con “alcuni” intendo gli ospiti del Maria Cristina. I cittadini ci hanno riferito che è una questione divenuta insostenibile. Ho chiesto attenzione da parte di tutti».
Il candidato ha però voluto puntualizzare sul tema dell’accoglienza: «Non siamo razzisti, l’accoglienza è per noi un valore fondamentale. Però, è chiaro che l’accoglienza, se non c’è integrazione, coinvolgimento, possibilità di far comprendere a tutti che bisogna rispettare delle regole di vivere civile, è chiaro che quando succedono degli episodi e i cittadini denunciano queste cose a noi, io non posso fare come le tre scimmie: non vedo, non sento, non parlo. Io a qualcuno devo chiedere che cosa succede».