L’invecchiamento attivo è stato definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2002, come “il processo di ottimizzazione delle opportunità di salute, partecipazione e sicurezza per migliorare la qualità della vita delle persone anziane”. In quest’ottica si inseriscono anche programmi riabilitativi di tipo cognitivo che possono apportare benefici anche a livello sociale poiché migliorano il senso di autoefficacia e quindi anche una maggiore competenza nell’adattamento all’ambiente.
È nato su questi capisaldi, con l’obiettivo di realizzare un nuovo servizio socio-assistenziale a sostegno della terza età, il progetto “Per non Perdere la Bussola” della Fondazione “Giovanni XXIII” di Bitonto, elaborato da Antonia Fallacara e Silvana Caldarola, psicologhe che operano nella Rsa e nel Centro Alzheimer della stessa struttura polifunzionale.
Si tratta di un intervento di potenziamento cognitivo che nasce dalla consapevolezza di una carenza di servizi a disposizione di tutte quelle persone che avvertono un malessere iniziale di memoria, in presenza di dimenticanze quotidiane. Pertanto, quando affiorano i primi sintomi di un malessere mnemonico soggettivo, è importante poter trovare sul territorio punti di riferimento che possano accogliere questi bisogni e fungere come prevenzione di possibili deficit cognitivi.
Il programma di potenziamento cognitivo è rivolto a persone di età compresa tra i 60 e i 75 anni, suddiviso in 8 incontri gratuiti con cadenza settimanale, che si svolgeranno nella sede del Centro di Ascolto e Orientamento della Fondazione (via Matteotti, 4), in un contesto di gruppo dove sarà possibile avere un continuo dialogo e confronto con le psicologhe.
Durante gli incontri saranno applicati schede ed esercizi di memoria, attenzione, linguaggio, logica e orientamento spazio temporale. Il gruppo stesso assumerà un ulteriore valore terapeutico grazie alla possibilità di condivisione di esperienze emotive legate al proprio processo di invecchiamento.
“È un progetto innovativo che consente di dare un ulteriore sostegno psicologico ai nostri anziani – sottolineano le psicologhe Caldarola e Fallacara -. Intraprendiamo questo nuovo percorso per diffondere la cultura dell’invecchiamento attivo, migliorare il senso di autoefficacia e l’autostima dell’anziano, allenare le funzioni cognitive presenti, prevenendo eventuali risvolti psicopatologici e la tendenza all’isolamento sociale di chi vive con difficoltà la terza età“.
Gli interessati possono iscriversi entro il 28 maggio prossimo, chiamando o inviando un messaggio WhatsApp al numero di cellulare 329-3275414