Punto
uno. Far vivere e far conoscere il Parco dell’Alta Murgia ai suoi abitanti, che
spesso e volentieri dimenticano che questa bellezza naturale, che copre 13
Comuni e si estende nelle province di Bari e Bat, esiste davvero.
Punto
due. Aprire il Parco a tutti i gruppi organizzati che desiderano praticare
sport di terra e di aria nelle sue aree protette, ovviamente tutelando la
natura.
Punto
tre. Dare concretezza a quel sondaggio secondo cui il 48% della gente che
visita i Parchi lo fa per fare sport.
Ed
ecco, allora, che da Gravina (sede amministrativa del Parco Alta Murgia) hanno
pensato di stilare un Regolamento per le attività sportive, rientrante in
quello più ampio e generale dell’ente Parco.
Il
Regolamento (anzi il «Codice di comportamento», come lo hanno definito i
suoi fautori) attende adesso il via libera dal ministero dell’Ambiente per
entrare ufficialmente in vigore, e ha due punti di forza.
Il
primo è la genesi. «L’intento nasce già nel 2009, quando ci siamo resi conto
che arrivavano innumerevoli domande di gruppi organizzati che volevano
praticare sport nelle aree del Parco», spiega Anna Grazia Frassanito,
naturalista e progettista del Regolamento.
Il
secondo è il suo sviluppo. «Non è stato un Codice che abbiamo scritto
dall’alto e che abbiamo imposto – spiega ancora Frassanito, presentando
ufficialmente il Regolamento ieri sera prima del concerto di Goran Bregovic – ma
che abbiamo condiviso in lungo e in largo con le associazioni sportive».
Già,
ma quali sport si possono praticare nel Parco? «Visto purtroppo la mancanza
di risorse d’acqua e di piccoli fiumi, non è possibile fare rafting, ma in
compenso si potrà praticare speleologia, ciclocross, mountain bike, escursioni,
soft air, e altro», sottolinea ancora la naturalista, che poi ricorda come
«il Regolamento consente anche a noi curatori del Parco di dare i giusti
supporti logistici, di soccorso, e di uomini ai gruppi organizzati che via via
si presenteranno». Aspetto importante, perché nel Parco le ambulanze e i
mezzi di soccorso non sempre riescono ad accedervi.
E,
in tema di ciclocross, uno sponsorizzazione d’eccellenza arriva da Vito di
Tano, ferroviere monopolitano con la passione della bicicletta, 2 volte
campione mondiale e 6 volte iridato nazionale a livello dilettantistico tra il
1979 e il 1986. Il ciclista ha ricordato Giovanni Franzin, scomparso 5 mesi fa
(http://www.dabitonto.com/sport/r/la-storia-l-improvvisa-scomparsa-di-giovanni-franzin-ciclista-invincibile-negli-anni-settanta/2562.htm) e a cui
l’amministrazione ha dedicato un ciclodromo a due passi dalla piscina comunale.
Il
Regolamento, però, è anche un successo personale di Cesare Veronico, presidente
del Parco dell’Alta Murgia che, dialogando con Francesco Costantini,
giornalista de la “Gazzetta del Mezzogiorno”, ricorda la sua battaglia
contro le esercitazioni militari che si svolgevano nell’ente Parco. «Un
qualcosa di vergognoso successa in concomitanza della nostra candidatura alla
Carta europea del turismo sostenibile. Ma adesso, dopo un anno, possiamo dire
che le esercitazioni si sono notevolmente ridotte e che, anche grazie al nostro
Parco, la rivista National Geographic ha inserito la Puglia al 2° posto tra le
15 terre da dover assolutamente visitare».