C’era anche un amico del 50enne Antonio Monopoli, ucciso all’alba di ieri mattina a Bitonto, all’arrivo della polizia. Il testimone oculare, sentito a sommarie informazioni, ha riferito di aver riconosciuto (“anche nel corso di una individuazione fotografica”) il 28enne Geovani Bernia Castillo come autore dell’omicidio. Il giovane è in stato di fermo accusato di omicidio volontario. Il testimone ha raccontato ai poliziotti che “Bernia, senza alcun apparente motivo idoneo a giustificare il gesto criminale – si legge nelle carte firmate dalla pm Desirè Digeronimo -, colpiva a morte Monopoli, poco prima delle ore 4.00 del mattino, con due fendenti inferti, in contemporanea, sul petto”. Il cadavere è stato rinvenuto al civico 27 di via Bellini “riverso sul marciapiede in posizione supina”, ferito da alcune coltellate, sferrate con “due coltelli detenuti” all’interno della tasca della felpa del 28enne. Durante l’interrogatorio del pm l’indagato si è dichiarato “estraneo ai fatti, pur essendo stato trovato con i vestiti macchiati di sangue”, come “anche le mani”. Il 28enne “rendeva dichiarazioni non verosimili e completamente smentite dagli ulteriori elementi investigativi acquisiti – si legge -, circa una caduta avvenuta poco prima nel corso del suo rientro a piedi da Ruvo a Bitonto percorrendo i binari della ferrovia”. Gli abiti sono stati sequestrati “per gli approfondimenti investigativi successivi”. Gli investigatori hanno rilevato il “concreto pericolo di fuga dell’indagato come emerge non solo dalla gravità dei fatti” e “dalla circostanza che lo stesso è soggetto che, pur essendo cittadino italiano, ha lungamente dimorato all’estero dove, verosimilmente, mantiene contatti e dove ha scontato anche precedenti condanne; ma anche dalla circostanza che la polizia giudiziaria intervenuta al momento della sua cattura, a seguito delle informazioni fornite dal testimone, lo ha trovato all’interno della stazione ferroviaria”. Il giovane è stato portato nel carcere di Bari.