«Il progetto Selectika era ed è il mio sogno. Perché i dipendenti ex Om Carrelli ritrovino con un lavoro la loro dignità, per poter dare alla Puglia un impianto moderno ed efficiente per chiudere il ciclo dei rifiuti. Solo che tutti questi ritardi nell’ottenere autorizzazioni e nulla osta rischiano seriamente di spegnere il mio sogno e quello degli altri imprenditori che mi stanno affiancando».
È il commento che, giovedì, l’imprenditore Pino Dalena ha rilasciato alla Gazzetta del Mezzogiorno, denunciando uno scaricabarile sulle responsabilità e lungaggini burocratiche che rischiano di compromettere seriamente il progetto di reindustrializzazione del sito che, un tempo, fu dell’Om Carrelli. Un progetto che dovrebbe dar lavoro a tanti lavoratori rimasti senza impiego da quando, nove anni fa, la ditta che produceva carrelli elevatori ha chiuso i battenti.
Anche perché, come denuncia Dalena, al momento della presentazione del progetto l’impianto avrebbe dovuto avere una tecnologia d’avanguardia che, proprio a causa di questi ritardi, rischia di diventare obsoleta.
Notizie che preoccupano proprio quei circa 150 lavoratori che attendono con ansia di poter ritornare al lavoro e che, sulla loro pagina Facebook: «Siamo molto rammaricati dalle dichiarazioni di Selectika. Vogliamo sapere cosa succede negli uffici regionali. Perché tutto questo tempo? Una situazione che è frutto di una burocrazia inutile, che rischia di far andare via un’altra società con imprenditori seri. Ricordiamo che Selectika inizia il percorso nel 2017/2018 e, ad oggi, mancano autorizzazioni e accordi di programma con i consorzi di filiera. Invitiamo la Regione Puglia, dunque, a fare uno sforzo maggiore sulle pratiche che Selectika richiede. Chiediamo, inoltre, che i prossimi incontri siano fatti nelle sedi opportune e non più in videoconferenza. Non si approfitti della situazione Covid-19, in quanto ora tutto è rientrato nella normalità ed è lo stesso presidente Michele Emiliano che ha dato via libera a sagre e feste patronali. Per tale motivo non ci sono più alibi di tenere incontri in videoconferenza».
I ritardi sono dovuti alla mancata firma, al momento, dei protocolli d’intesa e delle autorizzazioni ambientali. Elementi propedeutici all’avvio del progetto Selectika, che, ricordiamo, intende realizzare un sito per la trasformazione di rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata.
A tuonare contro i ritardi della Regione Puglia sono anche i sindacati. Tra cui la Uil, il cui segretario regionale Franco Busto ha condannato una situazione che rischia di condannare, ancora una volta, alla disoccupazione gli operai: «I lavoratori dell’ex Om non possono vivere di ammortizzatori sociali. Anche perché non è detto che riusciamo ancora a farglieli avere ancora per quest’anno e per il prossimo. Non è detto che si riesca ancora una volta ad avere il miracolo. L’unico modo per ritornare ad avere certezze è ritornare a lavorare. Non vorrei che quello dell’ex Om Carrelli fosse ancora argomento di campagna elettorale».
Di due settimane è il termine riferito dall’assessore Giovanni Francesco Stea ai sindacati. Due settimane per sbrogliare la situazione, oltre le quali, il segretario della Uil promette battaglia: «Siamo abituati a stare davanti ai cancelli e a lottare per strada. Questa volta diremo nome e cognome di chi, secondo noi, non fa il proprio dovere».