Occhi
elettronici di ultima generazione nella zona Pip per costituire una
struttura di monitoraggio del traffico nell’ambito dell’area
artigianale e migliorare la qualità della vita pubblica dei
cittadini sul fronte della sicurezza. Per una zona artigianale sempre
più a prova di “Grande Fratello”.
Si
chiama “Imprese
sicure”
l’ultima idea dell’amministrazione comunale, che ha deciso di
utilizzare gli oltre 160 mila euro provenienti dal ministero dello
Sviluppo economico nell’ambito del patto territoriale “della
Conca barese generalista”, per un’opera infrastrutturale di
telecomunicazioni che consente al tempo stesso il trasporto dati,
fonia e segnali video per agevolare lo sviluppo locale di aziende con
il collegamento veloce misto in fibra ottica e wireless, e di
superare il digital divide sul territorio comunale per cittadini e
imprese.
Il
progetto, elaborato dagli uomini della polizia municipale, si
presenta abbastanza complesso e comprende ben 30 telecamere distribuite nella zona, un’infrastruttura di rete in
wireless, adeguamento e allestimento di una sala apparati e di una
sala controllo da realizzare all’interno del comando dei vigili
urbani, altre 6 di lettura targa con collegamento database
con la polizia di stato.
Impianto
di videosorveglianza. Saranno
installate 11 postazioni periferiche (4 in via dei Braccianti e 3
sulla rotonda, 2 in via Adriani e altrettante sul rondò di via
Lazzati) che sorveglieranno a 360 gradi h24 le aree di interesse, una
Speed Dome PTZ (usata in aeroporti e porti nonché per la
sorveglianza di aree cittadine e perimetrali) per l’isola ecologica
(«ma
più che una zona sarà un’area ecologica che potrebbe nascere per lo
smaltimento dei rifiuti delle aziende», afferma
il tenente della polizia municipale Gaetano Paciullo), e 18
telecamere fisse, che invece metteranno a fuoco immagini di un
singolo e specifico punto. A queste vanno aggiunte poi altre 6 che
saranno posizionate a tre varchi della zona artigianale (strada
provinciale Bitonto-Molfetta, via Lazzati, strada provinciale 55).
Questi occhi elettronici saranno in grado di rilevare alcuni elementi
di un veicolo in transito (targa, varco, data, ora immagine…), e le
successive immagini di contesto vengono quindi trasmesse a un livello
centrale di archiviazione ed elaborazione dei dati. Ogni varco sarà dotato
di due gruppi di ripresa a lettura targhe (una per la corsia
d’ingresso e una per la corsia di uscita), di una telecamera
panoramica ad alta risoluzione e di un armadio stradale per il
contenimento delle relative apparecchiature,
e sarà collegato con il resto del sistema attraverso un collegamento
in Wireless.
Centrale
operativa in via Dossetti. Il
centro dell’intero progetto sarà il comando della polizia
municipale, dove verrà realizzata una centrale operativa adibita al
controllo dell’intero sistema di videosorveglianza.
Da
un lato ci sarà la centrale vera e propria, dove ci sarà un server
iper ventilato idoneo al mantenimento della corretta temperatura di
esercizio degli apparati, un gruppo di continuità UPS per garantire
il funzionamento del sistema anche in caso di caduta di corrente
elettrica, un sistema di archiviazione totalmente digitale.
Dall’altro, invece, ci sarà una sala operatore, composta da
Workstation ridondate, a elevate prestazioni con relativo software
per il controllo e la gestione in live di tutte le telecamere e
relative registrazioni, un controllo accessi per monitorare le
attività e le operazioni fatte sul computer in modo da gestire
eventuali accessi non autorizzati. Ci sarà inoltre un joystick per
il brandeggio delle telecamere e una parete multischermo con 2
monitor da 40” per una migliore visione delle immagini delle
telecamere.
Ok
dal ministero. Il
progetto adesso attende il via libera del ministero dello Sviluppo
economico, e il successivo sblocco degli oltre 160 mila euro.
«Il
piano elaborato – spiegano il tenente Gaetano Paciullo e il sindaco Michele Abbaticchio – è
una previsione ambiziosa che si potrà realizzare se il contributo
che arriverà sarà quello che ci si attende». Il
primo cittadino, inoltre, sottolinea che, una volta appaltati, i
lavori dovranno durare massimo 30 giorni, pena multa di 150 euro per
ogni giorno di ritardo. Tutto in attesa dei lavori per il rifacimento delle strade e per la realizzazione del Centro tecnologico in collaborazione con il Politecnico.