“Questo non deve essere un rito, non deve rappresentare un obbligo – le parole del sindaco Francesco Paolo Ricci -. Ritrovarci qui, ogni 4 novembre, deve essere un’occasione, sentita, per riflettere sulla storia del nostro Paese e condividere i valori fondanti della Repubblica italiana”.
Questa mattina, per celebrare la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, si è tenuta una cerimonia commemorativa, organizzata dall’amministrazione comunale.
Il corteo istituzionale, che oltre alle autorità civili e militari e ai rappresentanti delle associazioni combattentistiche ha visto partecipare anche alcune scolaresche, ha sfilato da piazza Moro a piazza Marconi, per la deposizione della corona d’alloro ai piedi del Monumento ai Caduti di tutte le guerre.
“In ogni conflitto non esiste mai un vincitore. Quando ricorriamo alle armi e alle guerre perdiamo tutti. Perde l’umanità” ha sottolineato il primo cittadino nel suo discorso ufficiale.
“A 105 anni dal termine della “Grande Guerra”, rinnoviamo un accorato appello alla pace. Quella pace che è richiamata nello stemma della nostra città. Quella pace che deve partire dalle nostre famiglie, dalle scuole, dalle associazioni” il suo appello.
“Oggi ricordiamo tutti i padri e i nonni che hanno sacrificato la propria vita per gli ideali di pace, libertà e democrazia.
Un ricordo particolare va al concittadino Emanuele Coviello, recentemente scomparso, che dopo aver vissuto sulla propria pelle la disumanità della Seconda guerra mondiale ha continuato ad esortare i più giovani ad impegnarsi affinché nel mondo non ci sia più spazio per la violenza”.