La giunta regionale ha dato il via libera al Distretto del Cibo dell’area metropolitana di Bari così come previsto dalla legge regionale n. 23 del 3 agosto 2007.
Il Distretto del Cibo dell’area metropolitana di Bari, è stato promosso dalla Città Metropolitana, grazie all’impegno del sindaco Antonio Decaro, e del consigliere delegato, Antonio Stragapede, che hanno creduto fortemente nella creazione di tale strumento di sviluppo economico del territorio, di innovazione delle politiche e dei modelli di governance, nell’ottica della sostenibilità e potenziamento del settore agroalimentare.
La Città metropolitana, sin da giugno del 2018, ha coordinato tutte le attività finalizzate all’avvio del Distretto convocando e istituendo il relativo Tavolo di Lavoro, con il supporto dei Comuni metropolitani, per giungere alla sottoscrizione dell’accordo istitutivo del Distretto il 29 novembre scorso.
Tale accordo, infatti, è stato approvato e sottoscritto dai Comuni del territorio che hanno manifestato la loro sensibilità alla realizzazione di iniziative nel settore agroalimentare, in particolare dai Comuni di Acquaviva delle Fonti, Altamura, Bitetto, Bitonto, Bitritto, Cassano delle Murge, Gravina in Puglia, Grumo Appula, Poggiorsini, Sannicandro di Bari, Toritto, Cellamare, Fondazione Ettore Pomarici Santomasi.
La sottoscrizione dell’accordo è stata condivisa dalla platea del mondo imprenditoriale del settore agroalimentare.
“Con il riconoscimento del Distretto del cibo dell’area metropolitana di Bari in qualità di azione pilota – afferma il consigliere Antonio Stragapede – la Regione Puglia apre a forme distrettuali più orientate allo sviluppo dei territori rurali, attraverso forme di governance che danno maggiore spazio all’azione sinergica di componenti pubbliche e private. In particolare, l’attività del distretto metropolitano sarà orientata a progettare nuove iniziative in molteplici comparti tese ad aumentare la competitività del sistema agroalimentare, potenziare le relazioni tra sistema rurale e urbano, perseguire la sostenibilità economica, sociale e ambientale”.
In tale ambito potranno trovare un nuovo spazio di azione anche i Comuni per sviluppare azioni integrate, modellate sulle esigenze specifiche dei numerosi sottosistemi territoriali, in collaborazione con le imprese del sistema agroalimentare.
Inoltre, i Distretti del Cibo potranno accedere anche alle specifiche misure finanziarie destinate dalla Regione a queste realtà.