Negli scorsi
giorni, dinanzi alla basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, una pattuglia di
militari, tra cui un bitontino, di guardia alla chiesa è stata aggredita da un
palestinese di 30 anni e da un tunisino di 40.
Gli stranieri,
già espulsi ma rimasti in Italia clandestinamente, gridando frasi inneggianti
ad Allah e insultando i soldati si sono avvicinati in un modo considerato
pericoloso al posto dei militari.
Ne è
scaturita una breve colluttazione, durante la quale, secondo la ricostruzione
della Questura, i due avrebbero tentato di sottrarre le armi ai soldati senza
riuscirci. Fatto questo che non viene confermato in ambienti delle forze
armate.
I due sono
stati comunque subito immobilizzati e consegnati alla polizia che nel frattempo
era stata chiamata dai responsabili del posto fisso. Gli aggressori sono stati
così condotti negli uffici del commissariato Viminale anche perché, nonostante
fossero stati bloccati, continuavano in arabo a esortare altri immigrati nelle
vicinanze ad assaltare i soldati. Ma i passanti non sono intervenuti.
L’atteggiamento
aggressivo, tenuto dal palestinese e dal tunisino, anche negli uffici del commissariato
ha fatto scaturire l’arresto per resistenza, minacce a pubblico ufficiale e
istigazione a delinquere con finalità di terrorismo e quindi espulsi per
l’ennesima volta: ora si trovano nel Cie di Bari in attesa di essere
rimpatriati, ma si indaga sul loro comportamento per capire se dietro a quanto
accaduto ci sia anche il coinvolgimento di altre persone.
Fonte foto: LaPresse