Il teatro è un posto
insolito per fare una promessa. Per giunta, nel bel mezzo di un concerto.
Ma, forse, proprio l’informalità
del momento dà alle parole il sapore dell’autenticità.
“Ti devo parlare”, ha sussurrato il sindaco mentre una voce dolce
intonava una canzone.
Di solito, dopo una simile
frase, chi fa il mestiere del giornalista si aspetta una polemica su un
articolo. Perciò si prepara a intavolare una lunga discussione.
E invece il primo
cittadino desiderava solo che una notizia piacevole, attraverso la sua interlocutrice, arrivasse all’indomani
a tutti i mariottani.
“Stavamo pensando di mettere le giostrine in villa Iannuzzi”, ha
dichiarato in fretta.
Scelta comprensibile, dal
momento che si tratta dell’unico luogo custodito di Mariotto. Altrove
-diciamolo pure- le giostre verrebbero smontate nel giro di una notte.
Poi, interrogato sui tempi
di realizzazione del progetto ha continuato: “L’attrezzatura è già pronta. Bisogna solo accordarsi con il parroco del
paese”.
Ai bambini di Mariotto,
quindi, non resta che attendere ancora un po’.