Fu Sant’Idelfonso ad affermare che i dolori di Maria furono maggiori dei tormenti di tutti i martiri insieme. La devozione a Maria Ss.ma Addolorata si perde sin nei passi evangelici, col racconto della Sua presenza sul Calvario, e cresce a partire dalla fine dell’XI secolo, ancor prima dell’istituzione della celebrazione liturgica. In origine è la meditazione dei “Sette Dolori di Maria”, che coincide con altrettanti episodi narrati nel Vangelo, poi ripercorsi, a tappe, dai fedeli, in processioni devozionali e penitenziali molto suggestive, svolte presso i santuari mariani, specie nei Paesi mediterranei. Le prime celebrazioni liturgiche della “Compassione di Maria ai piedi della Croce” risalgono invece al XV secolo. Da allora, la profonda devozione è testimoniata anche in letteratura, in particolare dallo Stabat Mater, attribuito a Jacopone da Todi. In sèguito, fu Papa Innocenzo XII, sul finire del Seicento, ad istituire la celebrazione dei “Sette Dolori della Beata Vergine”. Poi la festa liturgica della terza Domenica di Settembre è stata estesa a tutta la Chiesa, da Papa Pio VII, nel 1814 e fissata, infine, agli inizi del Novecento, da Papa Pio X, al 15 Settembre, dopo l’Esaltazione della Croce (14 Settembre), quale giorno di celebrazione non più dei “Sette Dolori” ma della “Beata Vergine Maria Addolorata”. Il culto della Mater Dolorosa è particolarmente sentito nella frazione di Mariotto, dove ieri sera, in occasione dei festeggiamenti della Patrona, si è tenuta la celebrazione solenne, in Piazza Roma, durante la quale si è insediato alla guida della parrocchia di “Maria SS.ma Addolorata”, don Francesco Ardito, che ha preso il posto di don Emanuele Spano, parroco per 10 anni a Mariotto. Alla celebrazione era presente l’Arciv. Mons. Francesco Cacucci, alcuni esponenti del vicariato di Bitonto-Palo del Colle, del presbiterato locale e dell’amministrazione comunale di Bitonto. Don Francesco Ardito è alla sua prima esperienza di parroco, dopo aver ricoperto l’incarico di vice parroco, prima presso il Santuario dei Ss. Medici a Bitonto, poi alla Chiesa di San Giuseppe a Bari. Nato a Putignano nel 1979, ha vissuto a lungo a Noicattaro ed è stato ordinato sacerdote il 12 Settembre del 2006. Le parole pronunciate ieri sera nella sua breve omelia, sottolineano l’inevitabilità del dialogo parrocchia-comunità: « Centro della parrocchia non è il parroco ma la comunità, che è chiamata a edificarsi giorno per giorno sulla pietra angolare che è Cristo. Il parroco incoraggia questo lavoro, è collaboratore di gioia che nasce dal sentirsi al centro del cuore di Cristo, del suo disegno eterno di salvezza che Dio sta realizzando nel mondo, e che Gesù ci chiede di portare ad altri attraverso scelte di giustizia, di solidarietà e di condivisione, per costruire insieme un mondo rinnovato dalla Sua grazia ». Nel dolente frangente attuale, segnato dall’emergenza e dai disagi provocati dalla pandemia da coronavirus, Mariotto accoglie dunque il suo nuovo pastore e si affida alla sua Patrona, la Madre Addolorata, che è madre di consolazione e di speranza.