Mettere insieme le forze e, con il ricavato della vendita dell’olio prodotto dalle olive raccolte, aiutare l’associazione “L’Anatroccolo” a ristrutturare la sua sede, recentemente danneggiata a seguito di un incendio.
È questo l’obiettivo che si pone Libera, l’associazione antimafia che, ieri, ha iniziato la raccolta delle olive nei tre terreni confiscati alla criminalità organizzata e affidati, tramite bando di gara, alla gestione delle associazioni Mowgli e “La Mandragora”, ubicati nell’agro di Palombaio.
«I terreni confiscati vengono assegnati alle associazioni per finalità sociali. E questo è quello che si sta facendo oggi. Purtroppo abbiamo cercato di coinvolgere altre aziende, che si sono poi tirate indietro» racconta Vincenzo Brascia, referente cittadino di Libera, che sottolinea l’importanza della collaborazione con le altre associazioni presenti: «L’agire di Libera è basato sulla forza del “Noi”. Se siamo qui oggi è anche grazie a chi ci ha fornito la collaborazione, come anche la Confederazione Italiana Agricoltori che ci ha fornito i mezzi. C’è una unione di forze con l’intento di liberare questi terreni dall’influenza della mafia».
Tra le associazioni coinvolte c’è anche Road, rete di associazioni nell’area del sostegno alla disabilità, che nell’ambito di un progetto legato all’alternanza scuola – lavoro, ha portato sul campo una decina di studenti dell’istituto Vitale Giordano, affetti da disabilità medio-lievi.
«Crediamo che questo possa aiutare questi ragazzi a sviluppare un senso di comunità e di appartenenza, contribuendo anche alla loro inclusione lavorativa» spiegano Angelo Caldarola e Marilena Ciocia, i referenti della rete di associazioni affidataria di altri due beni confiscati alla mafia, uno in via Muciaccia e uno in via Togliatti, che diventeranno un bed and breakfast a un centro di sostegno ai ragazzi affetti da disabilità.
Presente sul posto anche il sindaco Michele Abbaticchio, che ha manifestato il pieno appoggio all’iniziativa: «Stiamo dando un segnale importante. Abbiamo ovviamente aderito all’appello di Libera, perché come pensava Pio La Torre, sulla legge sulla confisca dei beni, che poi gli è costata la vita, è una bandiera importante per la legalità, contro chi pensa che può fare quel che vuole della nostra società e delle nostre vite per tornaconto personale».
Pieno appoggio all’iniziativa delle associazioni manifestato anche da Polizia di Stato e Polizia Municipale, presenti sul posto per assicurare il tranquillo svolgimento delle attività.
Qui di seguito il link alle interviste video realizzate da Viviana Minervini: