Una marcia laica lenta, silenziosa, piena di colori.
Come se tutti questi componessero davvero l’arcobaleno di pace che spuntava di tanto in tanto dopo le nuvole di pioggia che hanno accompagnato il popolo festante.
Canti, bandiere, simboli, gonfaloni, tutti assieme da Perugia ad Assisi per dire un secco “no” alle guerre, alle brutture dell’uomo, al razzismo, alle differenze che dividono.
Ieri c’è stata solo unione. E sul cammino tanta gente si è incontrata, si è sorrisa, si è stretta la mano per accompagnarsi nei 23 km che conducevano fino alla Rocca di Assisi.
La città del Santo buono che sposando nobili ideali di povertà, umiltà, altruismo, è simbolo di vicinanza ai più deboli.
Da tutta Italia oltre 10mila studenti. Anche Bitonto ha partecipato attivamente: sono arrivati a destinazione 28 studenti della 2F della scuola elementare “Fornelli”, 28 della classe quinta del “Sacro Cuore” e 97 della scuola media “Sylos”, accompagnati da insegnanti e genitori.
Oltre a questi anche una rappresentanza di 20 ragazzi delle quattro scuole superiori cittadine, accompagnati dai consiglieri Francesco Brandi e Antonella Vaccaro che, circa dieci giorni fa, aveva lanciato l’idea all’amministrazione di partecipare attivamente al percorso di pace.
“Nessuno va lasciato indietro e da solo”, ha detto Flavio Lotti, organizzatore della marcia.
Ecco. Che nessuno resti indietro, che nessuno proceda (e si senta) solo, emarginato, non considerato.
Impariamo a procedere assieme, a programmare i percorsi con co-scienza e ad avere sempre vicina una mano che possa tenerci quando la strada diventa in salita.