«È stato un grande onore, per me, ricevere questo riconoscimento direttamente dal Presidente della Repubblica, perché è il coronamento di anni di studio intenso. Ma l’onorificenza ricevuta ieri non è un traguardo. È un punto di partenza verso ulteriori obiettivi. Spero anche che questo premio stimoli altri ragazzi a cercare e coltivare le proprie passioni».
A parlare è Giovanni Antonucci, diciannovenne bitontino, che il 30 ottobre è stato tra i venticinque studenti che hanno ricevuto al Quirinale, direttamente da Sergio Mattarella, il Premio Alfieri del Lavoro, istituito dalla Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro. È destinato ogni anno a chi termina la scuola secondaria superiore con il massimo dei voti.
Diplomato al Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Bitonto, Antonucci frequenta da agosto la facoltà di Fisica alla Normale di Pisa ed è innamorato della fisica: «Sin da bambino, ho sempre avuto una passione per la matematica, a cui, negli anni del liceo, si è aggiunta quella per la fisica, disciplina che consente di comprendere i fenomeni e le leggi che governano l’universo».
A contribuire a questo amore, docenti come la professoressa Tatjana Avlijas, del Liceo Scientifico di Bitonto, e il professor Luigi Verolino.
«Comprendere come funziona il mondo – continua – è affascinante anche perchè consente di sviluppare tecnologie e soluzioni in grado di aiutare l’umanità».
Per il giovane studente pugliese il 2024 è stato pieno di soddisfazioni. A partire dalle Olimpiadi Europee delle Fisica, tenutesi a luglio in Georgia, che lo hanno portato a confrontarsi con studenti provenienti da cinquantacinque paesi del mondo. Il giovane pugliese si aggiudicò una delle quattro medaglie di bronzo assegnate agli italiani: «Un’esperienza molto bella, perché mi ha permesso di ampliare le mie conoscenze e di aprire la mia mente in un posto così lontano da casa».
Oggi Giovanni è impegnato nel suo prestigioso percorso universitario, prossima tappa del suo percorso di vita: «Mi aspetto di impegnarmi al massimo perché, ribadisco, quello del 30 ottobre 2024 non è un traguardo, ma un punto di partenza».
Giovanni Antonucci è un esempio di passione e dedizione, in un’epoca in cui, per pregiudizio o a ragione, spesso i giovani sono accusati di essere disinteressati, svogliati. Un luogo comune superficiale, per lo studente: «È normale che i ragazzi possano non conoscere sin da subito le loro inclinazioni. Il consiglio che sento di dare è di approfondire più ambiti, per trovare le proprie passioni e di non lasciarci scoraggiare dai fallimenti, perché non sono questi che ci identificano».