Il Ciaky che chiude è un faro che si spegne.
Il cinema nato da quel sogno di Auguste e Louis Lumière con il loro cinematografo al Salon indien du Grand Café a Parigi.
Un multisala stupendo, con una qualità elevatissima del sistema audio-video, sedute, climatizzazione, con prezzi concorrenziali rispetto ai servizi offerti.
Per me non era solo un multisala, era un posto di “famiglia”.
E se da bambina mi “imbucavo” al cinema, correndo dallo zio Gennaro al “Coviello“, il Ciaky era diventato lo stesso posto in cui “lo zio” era diventato Gianluca.
Gianluca che ho chiamato anche a notte fonda quando gli amici hanno dimenticato i portafogli in sala.
Gianluca che, quando c’era da presentare qualche attore in tour, mi chiamava per dirmi “Viviana, che mi fai il favore di passare?”.
Era da giorni che gli scrivevo per avere notizie e ieri, quelle righe sul giornale (relegate ad una colonnina da 25 righe) mi hanno fatto malissimo.
Perché per me, per tanti altri, andare al cinema non è un “accessorio” ad una passeggiata domenicale, ma un momento per riempire gli occhi di bellezza e piangere, ridere, riflettere, rimanere muti, scovare nel buio chi si asciuga le lacrime o chi, cellulare alla mano, si appunta due righe su ciò che ha colpito.
Ieri è successo in “Una giornata particolare“, mentre cominciavano a montare l’attrezzatura per un altro piccolo sogno nato e cresciuto nel silenzio, di una piccola sala d’essai, che dopo quasi un decennio sta trovando forma nel centro storico della nostra città all’interno di un palazzo nobiliare.
Il Ciaky probabilmente non aprirà più. Forse dovremmo farcene una ragione, che non tutte le cose belle a cui siamo legati, sono destinate a durare.
Dietro ci sono altri interessi, forse anche politici.
Come anche l’estremo silenzio della nostra di politica che durante le campagne elettorali mette nelle agende “le periferie” e “la cultura” soltanto per fare qualche click e tirare i voti di qualche poveraccio/a qua e là.
Vorrei solo dire grazie a quei ragazzi coraggiosi, con cui abbiamo passato otto splendidi anni assieme: è stato bello.
Spero abbiate sempre il vento in poppa.