“La Regione Puglia ha cannibalizzato le assunzioni negli enti locali”.
Arriverebbe da via Gentile, secondo il segretario generale del Comune di Bitonto, Salvatore Bonasia, il “colpo di grazia” al personale bitontino (e non solo), da anni ridotto all’osso. Soli 150 dipendenti in servizio, nonostante i posti previsti siano 200 e la dotazione organica minima per la città, che conta più di 53mila abitanti, sia di 362.
Una situazione al limite, aggravata anche dal bombardamento di concorsi indetti nel 2022 da “mamma Regione” e dalla maggiore appetibilità che la stessa esercita sui candidati.
Un pensiero quello di Bonasia, confermato dalle recenti fughe da Palazzo Gentile di nuove e vecchie reclute, esternato nell’ultimo Consiglio comunale.
La massima assise cittadina ha votato all’unanimità a favore dell’adesione di Bitonto all’Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali (ASMEL), nata nel 2010 proprio per stimolare l’innovazione e la valorizzazione del sistema delle istituzioni, e che conta tra i propri soci già 4500 comuni italiani.
A fronte di una quota annua di poco meno di 13mila e 500 euro (a cui si deve aggiungere il versamento sul fondo patrimoniale di 270 euro), il Comune potrà godere di una serie di servizi, tra cui la formazione e l’aggiornamento del personale, validi supporti per l’indizione di gare d’appalto (ancora più importante data l’imminente introduzione del nuovo codice) e l’uso di piattaforme telematiche per la gestione dei concorsi.
Un’opportunità da cogliere, anche secondo l’opposizione e in particolare Fratelli d’Italia, che pure ha sottolineato la mancanza di azioni politiche utili a sanare il sottodimensionamento dell’ente. Una piaga causata, secondo il segretario generale, da diversi fattori.
In primis, dalle “difficoltà, soprattutto nel decennio 2008-2018, di sostituire il personale, a seguito delle politiche nazionali di contenimento delle spese, che prevedevano tagli lineari”. “Limiti di turnover del 15-20%, unite a politiche di disciplina pensionistica che hanno favorito l’esodo in massa di personale della pubblica amministrazione”, come si evince anche dal piano di fabbisogno comunale.
Impossibile, per Palazzo Gentile, rimpinguare i settori, senza creare buchi in altri. Di qui l’obbligo, di analizzare le debolezze dell’organizzazione e “curare il malato più grave”.
“La disciplina emergenziale, a seguito della pandemia – ha continuato Bonasia -, ha portato ad una massiva diffusione delle prove concorsuali nel 2022”, anno in cui anche Bitonto ha indetto due concorsi per categorie C e D.
“Ci siamo trovati di fronte, e non solo noi, a soggetti vincitori non di un concorso, ma di dieci contemporaneamente. Assunti, dopo pochi giorni pensano bene, perché nel loro diritto, di optare per il posto più conveniente”, ovvero spesso quello in via Gentile.
“Hanno il miraggio della Regione, perché a differenza degli enti locali, è più lontana dai bisogni della gente e quindi meno assillata dai cittadini” secondo Bonasia.
“Un ingegnere è rimasto in servizio qui solo tre giorni” racconta il segretario generale.
Lo stesso sarebbe avvenuto per uno dei due dipendenti assunti dopo il concorso dell’anno scorso.
“E a breve altri due andranno via per approdare in Regione” ha preannunciato il sindaco Francesco Paolo Ricci, confermando il malcontento avvertito da tanti primi cittadini pugliesi e anche dal mondo della scuola.
“Sul personale, scontiamo decenni di scelte politiche e norme statali, non dico sbagliate, ma poco aderenti al panorama attuale – ha concluso Ricci -, ma la nostra attenzione è massima”.