E così, è volato via anche il 2014.
Salutato da un’insolita nevicata che ha imbiancato tutta la città e dai consueti botti sparati un po’ ovunque, l’anno vecchio se n’è andato, portando con sé un fagotto pieno di amarezze, delusioni, incomprensioni, tristezze, che si spera vengano riscattate dal suo successore.
Già, perché le gioie e le soddisfazioni restano ben custodite nella memoria e ci si augura sempre si moltiplichino nei mesi a venire.
E allora Buon 2015 ai nostri lettori, siete unici, critici, attenti, appassionati, affezionati, impareggiabili (quelli gratuitamente cattivi e che si nascondono dietro una maschera ci piacciono un po’ meno). Senza di voi saremmo nulla.
Grazie per la fiducia che ci accordate seguendoci cotidie…
Buon 2015 ai nostri politici perché siano sempre all’altezza del mandato che i cittadini hanno affidato loro. La responsabilità è etimologicamente proprio questo: saper rispondere all’alto incarico conferito.
Basta con screzi e rivalità, non hanno senso se il fine ultimo è il bene comune e non il “particulare” tutt’altro che guicciardiniano, ma meschino e personale.
E’ demoralizzante avere la sensazione che ci si voglia candidare solo per “spart la tièdd“…
Buon 2015 a tutti i nostri concittadini che sono rimasti senza lavoro.
Purtroppo, ritrovarsi d’improvviso disoccupati non è solo una questione burocratica, un documento da firmare magari a malincuore, ma è l’orlo di un baratro chiamato disperazione, è una famiglia cui viene cancellato il domani, è un sorriso abolito da chi ha il potere di farlo con crudeltà.
Quanti esempi, ahinoi, nel nostro martoriato territorio…
Buon 2015 a tutti gli imprenditori, a quelli che ancora resistono e a quelli che o hanno tirato giù la saracinesca o sono stati costretti a traslocare in altre città. Anche da loro dipende il domani socio-economico della nostra Bitonto, purché non vengano tar-tassati e possano sentire più vicina l’amministrazione…
Buon 2015 alle forze dell’ordine tutte, che, tra campagna e città, hanno sempre tanto da fare. Non crediate lettori che il loro operato sia solo quel che emerge dalla cronaca, troppo spesso nera. Anzi, c’è tanto lavoro oscuro che lastrica i giorni degli alfieri della legalità. Non dimentichiamolo mai…
Buon 2015 a tutti i docenti, precari e di ruolo (che, poi, non essendo sicuri di restare lì dove si trovano e non sapendo se percepiranno una pensione pure loro sono un po’ precari), perché la scuola non è più quella di una volta, atomizzata in mille progetti e demolita nella sua istituzionale identità.
Tocca a loro, ai prof, mettersi la croce sulle scapole e fare il proprio dovere ogni giorno, persino sulla murgia più brulla o nel canosino inospitale. Durante le sedute per la stesura della Carta costituzionale, sul destino della scuola duellavano a colpi d’erudita retorica due tizi di nome Aldo Moro, democristiano, e Concetto Marchesi, comunista. E scusate se è poco.
Oggi, si sveglia un Faraone qualunque – peraltro neppure laureato – e discetta di educazione e sistema scolastico manco fosse Ferrante Aporti redivivo…
Buon 2015 a tutti coloro che, nel 2014, hanno perduto un figlio, un fratello, un padre, una madre, un amico.
Certo, il dolore vi starà ancora straziando l’anima, ma non temete perché li ritroverete una sera, dopo il tramonto, in una lacrima, in un sospiro, in un misterioso tremolio del cuore…
Buon 2015 ai NEET, acronimo anglosassone che sta per “Not (engaged) in Education, Employment or Training”, tutti i ragazzi che non proseguono gli studi e neppure cercano occupazione. Nel nostro amato vernacolo varrebbe più icasticamente “stangachiazz” o “stangachiang“. E’ un nuovo fenomeno sociale preoccupante. E’ bene non sottovalutarlo…
Buon 2015 alla nostra città, che, pur letteralmente saccheggiata da Bari negli ultimi decenni, sta pian piano soppiantando il capoluogo nel primato della cultura.
Spettacoli teatrali, concerti, presentazioni di libri, reading di poesia, festival vari.
Ce n’è per tutti i gusti.
Bene, ora bisogna fare un ulteriore salto di qualità.
Dare impianto strategico agli eventi da correlare ai luoghi più incantevoli della nostra città e poi farci capofila di iniziative che vadano a “colonizzare” culturalmente anche i centri viciniori.
Ora o mai più.
E una domanda: perché la Galleria Nazionale è rimasta ferma i box in queste festività?
Non vorremmo che si fosse messa in luce solo per il cambio di portone d’ingresso in plexiglass (inguardabile)…
Buon 2015 a chi non ce la fa, a chi non ce la fa a mettere insieme la colazione col pranzo e viene rubricato nella categoria dei “nuovi poveri”. Spazi lavorativi sempre più ristretti, stipendi impari rispetto al costo della vita, il tempo che scorre sempre più velocemente, le nuvole mannare che s’addensano sul cielo del futuro.
Un dramma che presto potrebbe coinvolgere tanta gente, purtroppo…
Buon 2015 a tutti i bitontini impegnati nel mondo dello sport, anche eccellere nelle discipline più diverse significa dare lustro alla nostra città. In particolare, “in bocca al lupo” ai leoncelli neroverdi e agli omniani biancazzurri, non ne vogliamo derby a settembre. Al limite nel 2016 e sempre più su…
E Buon 2015 ai rappresentanti della nostra malavita. Sarebbe bello se quest’anno decideste di non fare proprio nulla e mettervi di buzzo buono a compiere atti di solidarietà e fratellanza.
Che ne dite? Pensateci, non sarebbe una cattiva idea…