Basta
chiedere (anzi, forse è meglio dire elemosinare) uomini in più,
siano poliziotti, carabinieri, finanzieri o chicchessia che magari
poi possono anche arrivare ma restano in città soltanto il tempo di
un battito di ciglia o poco più.
Questa
volta si deve pretendere di più. Senza se e senza ma.
Gli
arresti con la A maiuscola e quindi in carcere di decine e decine di
affiliati o presunti tali ai clan bitontini che si stanno facendo
guerra da troppo tempo.
E
che non si fermano neanche nel giorno dei Santi Medici.
A
volerlo è il sindaco Michele Abbaticchio, che commenta seccato,
indignato e disgustato come poche altre volte l’episodio di sangue
andato in scena ieri sera.
«Aspettiamo
da anni – si sfoga in un post
su Facebook – decine di arresti (non domiciliari) che
facciano comprendere a vari clan o presunti tali che questa non è
più la loro terra. E
stasera (ieri
sera, ndr) hanno dimostrato, ancora una volta, la loro totale indifferenza a
ogni genere e valore umano.
Domani (oggi,
ndr) non chiederemo solo i soliti rinforzi in più, ma chiederemo
GIUSTIZIA ai rappresentanti dello Stato in difesa di tutti coloro che
lottano per una vita civile degna di essere raccontata.
Questa
Città non merita questa lunga e vergognosa attesa».
Già,
l’attesa.
Bitonto,
infatti, sembra sempre più simile ai protagonisti dell’opera
teatrale di Samuel Beckett “Aspettando
Godot”.
Loro, i personaggi, Vladimiro ed Estragone, attendono inutilmente
Dio, che in realtà non arriverà mai. Da queste parti, invece,
aspettiamo che lo Stato si ricordi di noi.
E
non solo con le parole e con gesti di facciata…