“Questa Amministrazione comunale si è subito attivata per comprendere quali azioni sono necessarie per sventare il pericolo di ritrovarsi un deposito nazionale di scorie nucleari in un’area limitrofa al nostro Parco nazionale dell’Alta Murgia”.
Lo dichiara il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, che ricorda come, appena si è diffusa il 5 gennaio la notizia della pubblicazione da parte della Sogin (la società che si occupa dello smantellamento delle centrali nucleari in Italia) della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) alla localizzazione, costruzione ed esercizio del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e parco tecnologico, come previsto dal decreto legislativo n. 31/2010, “insieme al consigliere comunale e delegato Anci, Pasquale Castellano, abbiamo avviato una serie di contatti istituzionali per approfondire le ragioni della scelta e sensibilizzare su questo delicatissimo tema tutti i rappresentanti degli enti interessati, a partire dal presidente del Parco nazionale dell’Alta Murgia, Francesco Tarantini”.
I due rappresentanti del Comune di Bitonto hanno, quindi, partecipato ad una serie di incontri istituzionali: con la comunità del Parco (9 gennaio), con l’assessore regionale all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio, (20 gennaio) e con l’Anci Puglia (22 gennaio), che punta a definire una strategia per affrontare in modo coeso e sovracomunale la questione.
“In tutti gli incontri – spiega il sindaco Abbaticchio – è emersa chiara la necessità di un impegno e di una sensibilizzazione sociale ed istituzionale sovracomunale, ai quali affiancare in parallelo il necessario approfondimento tecnico di tutta la questione, in modo da poter produrre in tempo utile un documento con una serie di osservazioni scientificamente valide. Di qui l’opportuna decisione della Regione, assunta con la deliberazione di Giunta n. 72/2021, di creare una cabina di regia istituzionale formata dai sindaci direttamente coinvolti nella individuazione del sito, ovvero Altamura, Gravina e Laterza, ed un tavolo tecnico regionale”.
“Abbiamo ribadito più volte – riferisce il consigliere Castellano – l’opportunità di non limitarsi al coinvolgimento dei soli livelli istituzionali sovracomunali, investendo di questa delicatissima questione le rispettive istituzioni locali (con l’aiuto di alcuni consiglieri comunali abbiamo predisposto una bozza-tipo di delibera di Consiglio che può essere adottata per discutere l’argomento) e, soprattutto, la cittadinanza attiva, che in alcuni casi è già al lavoro come testimoniato dalla costituzione di comitati spontanei, i cui referenti ho avuto modo di incontrare in una delle riunioni svolte”.
Del No al deposito nazionale di scorie nucleari è tornato ad occuparsi il consiglio direttivo dell’Anci Puglia nella seduta del 2 febbraio, confermando ai Comuni delle “aree potenzialmente idonee” l’immediata disponibilità a fornire loro il supporto tecnico necessario nella predisposizione, in raccordo con la cabina di regia regionale, delle osservazioni, da presentare entro 60 giorni dalla pubblicazione della proposta Cnapi, che dovranno dare sostegno e voce alle ragioni dei territori pugliesi interessati.
“Al momento – spiega Castellano – l’attenzione in Anci è focalizzata sulla richiesta di proroga dei termini per segnalare criticità da parte di Comuni interessati al deposito scorie nucleari. Nei giorni scorsi, infatti, dall’Anci nazionale è partito l’appello ai deputati impegnati nella conversione del decreto Milleproroghe a votare l’emendamento che prevede tale rinvio. L’attuale impasse politica, però, non aiuta in questo senso, per cui al momento occorre stringere i tempi per la raccolta sul territorio di pertinenti osservazioni sulla Carta nazionale. Per il Comune di Bitonto ho reso disponibile la mia casella di posta elettronica (consigliere.castellano@comune.bitonto.ba.it) per ricevere entro il 13 febbraio i contributi da parte di associazioni e singoli cittadini, che poi provvederemo a sottoporre all’esame della cabina di regia regionale. Se, poi, nei prossimi giorni dovesse giungere l’auspicata notizia di una proroga dei termini, allora tornerebbe attuabile l’idea, nata dal confronto con altri sindaci e consiglieri, di chiamare i Consigli comunali dei nostri territori ad un doppio passaggio: una prima delibera per cristallizzare la posizione politico-istituzionale e avviare la raccolta delle osservazioni tecniche a livello locale ed una seconda da adottare, dopo che tali osservazioni saranno state sottoposte alla cabina di regia e al tavolo tecnico regionale, per supportare ulteriormente sul piano politico le posizioni tecnico-scientifiche che saranno messe a punto dalla Regione per contrastare le scelte nazionali”.