Devo, purtroppo, Ritornare o
Riprendere un Discorso, che, già, parecchie volte ho Sviluppato, sulla vita da
nababbi che i calciatori (l’umanità più imbecille che possa far mostra di sé,
attraverso il tubo catodico: i corpi, ché così fan tutti, vandalizzati da
mostruosi tatuaggi; i crani, medesimamente, ché così fan tutti, a mo’ di galli
cedroni, di giorno, di galline, di notte) italiani e non, conducono,
raccattando tutte, o quasi, le risorse economiche che dai botteghini degli
stadi, dagli “sponsor”, dagli editori
televisivi arrivano nel mondo del calcio o alle società calcistiche. Pertanto,
MI Scuso con i miei 25 Lettori, ”sed” Sento il Dovere di InterrogarMI e di
Sollecitare, sia pure invano, i Pochi o i Molti, che avranno la Ventura di
Leggere questo mio Scritto, se non sia il caso di Mettere in Discussione tutto
il “sistema calcio”, ché hanno tracimato ogni misura di decente sopportazione
gli episodi di sabato sera, terminata la finale di “Coppa Italia” tra milan e
juventus, con inermi avventori di un bar accoltellati da inferociti, se non in
preda a fumi di alcol e droghe, da esaltati frequentatori delle curve, per loro
mitiche, del milanese stadio, al Grande Meazza dedicato.
Mazze, coltelli e ogni
altro “giocattolo” per offendere, per uccidere, perfino, sono il “kit” di molti
giovani “curvari”, cresciuti a nutella e “curva sud o nord” dalla alpi alla
trinacria, dagli attori, diciamo, degli incontri calcistici (per i quali una
vittoria o una sconfitta in una partita o in torneo valgono, in guadagno o in
perdita, vagonate di euro) eccitati, inviperiti, esaltati ad usare la violenza,
all’odio vicendevole tra pari d’età (a un dipresso, gioco da sfaccendati che
non Studiano e non Lavorano), divisi dai colori delle squadre di calcio, per le
quali fingono di tifare. Sì, ché la “squadra del cuore” è solo una escusa per esternare, in mancanza di Riferimenti
Valoriali, la più vile, la più ingiustificata, umana (non belluina:
l’istintualità delle belve le costringe ad uccidere per sopravvivere tra le
insidie dell’”habitat” che loro è dato in sorte) istintualità non Teleologizzata ad Essere Trasformata in
Energia Costruttrice di Solidali Progetti Mirati al Bene Comune.
I
privilegiati, fortunati giovani bulli, in mutande sui terreni di gioco,
ricevono gratificazioni in denaro contante che permette loro, dal momento che
non conducono sobrie, morigerate
esistenze da atleti, di distruggere macchine, che non hanno mercato per le
borse di piccola e media cilindrata, dato l’alto costo di esse; di possedere
barche da emiri; di vagabondare di notte da un locale “di tendenza” all’altro;
di possedere abitazioni accessoriate di ogni ben di dio, spesso dai ladri
liberate di esso, senza eccessivo cordoglio da parte loro.
Se morto un papa,
essi bofonchiano, se ne fa un altro, derubati di un gioiello, lo surroghiamo
presto con un altro, tanto ci sono i babbei che, in un modo o nell’altro,
onorano i nostri lauti ingaggi. Mentre i “curvari”, dentro e fuori gli stadi,
si appigliano a una sconfitta o a una vittoria della squadra di calcio, a cui
da infanti si sono, irrazionalmente, legati, come ad una fede, per esplodere,
da vulcani alla sommità dei quali sia saltato il tappo che incarcerava la
ribollente lava, micidiali bordate di cacca sottoculturale frammista a non
simbolici ”souvenir”, per far male, a dir poco. E i kevin di turno (basta il nome per predire il
destino di qualche pargolo di lombi proletari o piccolo – borghesi, mentre il figlio dell’agnelli, presidente della
“fca”, non ha il nome preso a prestito da un “vip” di successo, ma si chiama
“oceano”, quasi a volergli proporgli o imporgli la vastità del mare, come
modello augurale, ché la onori con la Vastità della Cultura e della Competenze
professionali), provvisoriamente, incensurati, ma dalla vita, ognora, protesa
alla censura sociale e di polizia, si macchiano di delitti che meritano anni di
carcere.
E icardi, pelotiano dell’”inter”, codesti idioti, sostanzialmente, irride
con un gesto che equivale a un icastico ombrello.
Infatti, in una foto,
pubblicata dal “Corriere.it”, si vede il putto argentino, posizionato di fronte
al Lettore della pagina, che pone il dito indice della mano sulla tempia destra
a voler, inequivocabilmente, ribadire che, grazie alla scempiaggine, alla
stoltezza di milioni di patiti del “calcio” (nella cui organizzazione si sono
infiltrate mafie nazionali e internazionali che, attraverso calciatori corrotti
truccano le partite di qualsiasi campionato e di qualsiasi categoria o livello,
per incassare barcate di euro dalla scommesse clandestine. E’ di questi giorni
la notizia che nel campionato italiano di serie”b” di qualche anno fa molte
partite erano state falsate nel risultato)
e dei violenti “ultras”, che ad esso fanno da cassa di risonanza, egli
utilizza “Instagram” per illustrare la costosa preziosità dei doni, gioielli
che concede a se stesso e alla moglie. Tra l’altro, ha magnificato, con/sul medesimo
mezzo di comunicazione, i dettagli di uno “smartphone” da 20mila euro (all’incirca
la mia pensione annuale di ex Docente di Liceo, mai rivalutata da monti, da
letta, da renzi) in ceramica e titanio, con rifiniture in pelle di vitello
fatte a mano e la custodia firmata da un famoso stilista francese.
Ancora, il
conterraneo di bergoglio, ad appiano gentile, “location” degli allenamenti
interisti, aveva sentito l’infantile bisogno di esibire un orologio da 40mila euro, convinto, da
“minus habens, che la felicità del graziato dalla fortuna, essendo di pubblica
rilevanza, debba essere ostentata, nonostante uno sguardo sul mondo ci rimembri
che ci sono in esso, purtroppo, povertà inenarrabili, fatiche da schiavi non,
adeguatamente, remunerate, tragedie, ogni giorno, su tutte le zolle del pianeta
Terra.
E sì, non importa se sarò raggiunto dalle rampogne dei “radical chic”,
cirenei o buoni samaritani da salotto,”sed” tavecchio, il presidente della
“federazione gioco calcio”, aveva ragione, quando, con il suo linguaggio,
solitamente, colorito, aveva denunciato le esose pretese mercenarie di giovani,
“trasportatori di palle” da una parte all’altra dei campi di calcio, ieri,
mangiatori di banane nei loro paesi, affamati dalla corruzione delle classi al
potere di essi; ieri, sguazzanti nella
“favelas” prosperose di miseria, di umano degrado, che, appena, approdati nel
vecchio continente; che, appena, si sono visti riempiti di denaro, facilmente,
guadagnato, immeritatamente, hanno avuto, hanno l’ardire di mostrare “la puzza
al naso” degli arricchiti nei confronti di masse umane, “cotidie”, indaffarate
nel contare i centesimi per tentare di far seguire a un frugale pranzo una cena
di pari qualità.
Mentre sono Impegnato nello Stendere il presente Scritto,
MI Figuro la celeberrima Sequenza di un
altrettanto celeberrimo Film di Federico Fellini “I vitelloni”. Ebbene, in Essa
Si Vede Alberto Sordi, l’ Interprete di uno dei “vitelloni” (giovani nulla
facenti che trascorrevano le loro
giornate al bar, comunque, senza lavorare) che, nel superare su un piccolo
mezzo di trasporto un nugolo di Lavoratori in Sciopero, certo di essere al
sicuro, ad essi si rivolge, gridando: ”Lavoratoriiii!”,
opponendo loro, “statim”, il braccio a
mo’ di ombrello. La sfortuna vuole che il camioncino, sul quale il
“vitellone”(Sordi) aveva lanciato i suoi strali ingiuriosi agli Scioperanti,
subisce un’avaria; è, quindi, costretto a fermarsi, sì che viene raggiunto
dalle “incazzate” Maestranze e l’irridente omuncolo di esse subisce la meritata
punizione a suon di sonori ceffoni.
Se il dito indice di icardi, posizionato
sulla sua tempia destra, come sopra ho raccontato, ha qualche analogia con
l’ombrello del “vitellone” (Sordi), dobbiamo, forse, concludere che icardi
meriterebbe una camionata di calci in culo ? Noo! Niente violenza, ma è
arrivato il momento di creare il deserto intorno a codeste squallide
sanguisughe, a codesti insaziabili accaparratori, rastrellatori (calciatori e
cosiddetti tecnici) di denaro pubblico che potrebbe avere ben Altre e più Elevate,
Generose Destinazioni: Rivificare, Riqualificare i vivai dei preadolescenti,
degli adolescenti, dei giovani, togliendo, il più possibile, tanti di loro
dalla “strada”, sottraendoli dalla frequentazione di cattive compagnie;
costruzione di strutture sportive (stadi, centri sportivi) o ristrutturando
quelle già in uso, della cui fatiscenza dovremmo vergognarci. Come creare il
deserto intorno al “calcio”e ai negrieri che, in spirito mercenario (per un
euro, si fa per dire, in più, si vendono e si accasano in altre società e si
prostituiscono vestendo nuove divise.
Quale guida tecnica ed etica degli
azzurri potrà considerarsi conte, se nel pieno dell’avventura europea ha
abbandonato la “nazionale”, per provare
in inghilterra la pappacotta di un ladrone russo, più succulenta di quella, pur
di un certo riguardo economico, che gli elargiva il rozzo tavecchio ?) lo
producono? E’ semplice: disertare in massa gli stadi; con il telecomando
cambiare canale, quando si trasmette una partita di calcio in uno stadio italiettino
o in uno stadio posto in capo al mondo; cambiare, ancora, canale, quando si
trasmettono quei ridicoli “talk show”, in cui uno stuolo di sfaccendati si
affannano nel parlare, seriamente, “de minimis”; non frequentare più quei
luoghi di avvilimento intellettuale, detti “bar dello sport”, ove tutte le
ovvietà, comprese quelle sul mondo del “calcio”, dei frali di spirito sono
elevate alla dignità di accese discussioni. Il sonno della Ragione delle masse
in, quasi, un secolo di esistenza del “sistema calcio” nel mondo ha prodotto in
serie gli odierni mostri, accomunati dal medesimo universale “look” (Ripeto,
fatto di criniere da uccelli domestici commestibili; di tatuaggi, a mo’ di
condannati nei bracci della morte degli “states”. Sorrentino, il portiere del
palermo, in una intervista post partita si presentò davanti alle telecamere in
canottiera, esibendo braccia, collo, spalle, completamente, coperte da
sghignazzi colorati) e da un idioletto che, pur in lingue diverse, ha la
medesima sostanza comunicativa, cioè il niente,. Il Risveglio di Essa Dovrà,
necessariamente, Liberarci da così allegri spacconi, dai piedi, magari, buoni,
ma, per Dirla, con Seneca, “poveri nella loro ricchezza, che è la più grave
forma di povertà”; da automi che mettono in attività la mente, unicamente,
quando essa è costretta a dare “input” ai piedi dalla loro libidine di denaro, senza il quale essi
stessi si giudicherebbero per quello che sono, cioè ammassi di carne, di ossa,
di muscoli.
“Ma quale utilità avremo ”, MI Opporrete Voi, o miei 25 Lettori, se non
potremo più Ricreare i nostri attimi
esistenziali, intristiti da preoccupazioni le più angustianti, con il diletto
che ci ha, sempre, procurato una partita vista in uno stadio o, comodamente,
seduti davanti al televisore ? Anche le distrazioni non possono non essere
Razionali, Operose o Operative, Salutari per la nostra Comune Felicità e IO Mi
Auguro che Sappiate disprezzare un mondo corrotto e corruttibile, quello del
“calcio” e dintorni, violento in quanto l’agonismo, a volte criminale, che ispira
i gesti, non sempre tecnici, dei protagonisti in/di esso, ha come fine non la
Vittoria, Ornata di Lauro, degli Atleti Gareggianti nelle Olimpiadi della
Grecia Classica, ma il denaro.
La vittoria, quindi, oggi, non rare volte
aiutata dal “doping”, non per Dare Completezza alla Vita, Portando lo Spirito
al più alto grado di Perfezione; non per Portare a Compimento l’Opera di una
Vita Nobilitata, ché Permeata di Rinunce e Sacrifici, virilmente, Sopportati,
Tollerati.