A Bitonto, da tempo immemore, in piazza Cavour, ad angolo con vico del Fossato, sorge l’antica caffetteria “Gambrinus”.
Questa antica caffetteria, o più tradizionalmente “bottega del caffè”, era un locale dove in passato veniva servito essenzialmente caffè, unitamente ad altre bevande calde, tè, tisane, cordiali, liquori, bibite, oltre che dolci da accompagnare alle bevande come i tradizionali bocconotti, biscotti, paste secche, ecc. Dal punto di vista culturale, questo caffè era un piccolo centro di intrattenimento sociale in cui le persone o piccoli gruppi potevano conversare, leggere, ascoltare musica passando il tempo piacevolmente. Per quanto riguarda il nome “GAMBRINUS”, l’origine del personaggio viene attribuita principalmente alla figura di Giovanni il senza paura, da alcuni ritenuto inventore della birra con malto e luppolo. Altre fonti riportano che uno dei coppieri alla corte di Carlo Magno si chiamasse Gambrinus. Nel 1543, il poeta tedesco Burkart Waldis menzionò questo personaggio, spiegando che aveva appreso l’arte della birra da Iside, l’antica dea egizia della maternità e della fertilità. Vi sono diverse ipotesi sull’etimologia del nome: potrebbe derivare dal termine latino cambarus (cellerario, addetto alle cantine) o da ganeae birrinus (colui che beve in una taverna), oppure si tratterebbe di una storpiatura del nome Jan Primus, riferito al duca Giovanni I di Brabante. Altre ipotesi farebbero, inoltre, derivare Gambrinus da un errore di trascrizione del nome “Gambrivius” o dal termine celtico camba, che indica la pentola dove viene preparata la birra.
Sulla destra dell’ingresso dell’antico GAMBRINUS, una lapide marmorea con elegante epigrafe ricorda a tutti i passanti che li, in quell’antico palazzotto nacque il sacerdote Domenico Urbano.
Leggiamo:
A DOMENICO URBANO
SACERDOTE E CITTADINO OTTIMO
CHE NATO QUI IL DI XXIII GENNAIO MDCCCXIX
SPESE TUTTA LA VITA
NELL’EDUCARE E ISTRUIRE LA GIOVENTU’
POSE QUESTA MEMORIA
IL COMUNE RICONOSCENTE
MDCCCLXXXVII
Domenico Urbano, rinomato personaggio bitontino, prete, insegnò nel liceo Sylos di Bitonto e ne fu preside dal 1865 al 1870; seguace del neoguelfismo di Gioberti, rese gli studenti partecipi delle nuove idee patriottiche e liberali.