Resistenza al Tar Puglia per “difendere” l’aggiudicazione dell’appalto per la realizzazione dell’asilo nido in via Domenico Urbano grazie ai fondi del Piano nazionale ripresa e resilienza (Pnrr).
Accade a Bitonto, dove uno dei cantieri più importanti figli del Pnrr potrebbe subire dei rallentamenti, soprattutto se i giudici amministrativi dovessero optare per la sospensiva dell’opera. La storia parte a fine giugno, quando con apposita determina dirigenziale da Palazzo Gentile aggiudicano l’appalto a una società di Altamura che ha sbaragliato la concorrenza (tre le ditte che hanno presentato istanza) con un ribasso di oltre il 23 per cento per un totale di un importo dei lavori di quasi 2milioni e 500mila euro. Un mese dopo, a fine luglio, accade che la seconda classificata (un’azienda bitontina) intende vederci chiaro e si affida al Tribunale amministrativo regionale, chiedendo l’annullamento della determinazione dell’aggiudicazione della gara pubblica nonché la condanna al risarcimento dei danni derivanti dal presunto illegittimo contegno dell’amministrazione nello svolgimento della gara e, comunque, in relazione al danno curriculare e/o d’immagine creato. Secondo la società in questione, la ditta altamurana non aveva i requisiti per partecipare al bando in questione. Da Palazzo Gentile non ci stanno e, con delibera di Giunta di venerdì, hanno deciso di resistere dinanzi ai giudici amministrativi e hanno rilasciato la procura all’avvocato Franco Mercutello.
Rallentamento del cantiere in vista, allora? Dipende, perché da corso Vittorio Emanuele fanno sapere che il Programma nazionale di ripresa e resilienza prevede che la possibilità di continuare con il cronoprogramma come se nulla fosse a meno che non arrivi la sospensiva da parte del Tar. La cui udienza, però, non è stata ancora stabilita.
Il progetto prevede un nuovo polo scolastico (infanzia più nido) di una estensione totale di circa 5mila mq idonei a ospitare quattro sezioni di scuola dell’infanzia per un totale di 120 alunni e un asilo nido con capienza di 30 bambini. Il finanziamento è stato strappato dalla vecchia amministrazione comunale ad agosto scorso ed è particolarmente importante perché si tratterebbe del primo asilo nido pubblico a Bitonto.