Avrà inizio l’8 novembre prossimo alla Corte d’assise di Bari l’udienza preliminare contro il 21enne Fabio Giampalmo – rinviato a giudizio dal gup Maria Teresa Romita – che nella notte tra il 4 e il 5 settembre di un anno fa uccise sferrando tre pugni Paolo Caprio, imbianchino di quarant’anni.
Le immagini del grande distributore Dill’s su via Modugno immortalarono in modo inequivocabile l’omicidio volontario, dinanzi all’ingresso del bar. Guidate dall’avvocatessa Rossana Fallacara, si sono costituite parte civile la madre, le tre sorelle e la moglie della vittima, che è pure tutrice della piccola figlia di sei anni.
Respinta la richiesta di rito abbreviato avanzata dall’autore del delitto, difeso dall’avvocato Giovanni Capaldi, perché il reato compiuto era aggravato da futili motivi e dal fatto che chi aveva colpito sapeva che la tecnica da combattimento non permetteva la difesa personale del Caprio, che poi sbattè anche il capo al marciapiede.