Un’autentica odissea. Già, quella che ha vissuto il regista amatoriale Gianvito Leone ai può ben definire così.
Ad inizio anno, ha contratto il coronavirus ed è rimasto isolato in casa, mentre la compagna, anche lei contagiata, partoriva. Per almeno tre settimane è rimasto recluso, con una forma aggressiva di covid, compresa l’insorgenza di patologie collaterali, e la sensazione che la ASL lo avesse dimenticato. Adesso che tutto è stato superato nel migliore dei modi, il nostro concittadino vuol dare un messaggio di speranza.
“Se, a distanza di un anno dalla pandemia covid, siamo ancora in una situazione complicata per via del continuo numero di contagi, ci dev’essere un perché. Se continuiamo ad uscire a non osservare le norme sanitarie e se continuiamo ad avere poco rispetto per le nostre vite e quelle degli altri, ci ritroveremo ancora in questa situazione privandoci della nostra libertà, della possibilità di fare il nostro lavoro e vivere i nostri svaghi. Insomma, sarà una vita perennemente bilico. Io da umile cittadino vi pregherei di non sottovalutare questa pandemia e, se avete contratto il covid, restate a casa. Solo così forse potremmo ritornare ad avere una vita sociale normale, che ora sembra lontana. Ma non voglio e non dobbiamo perdere la speranza. Solo noi possiamo fermare il virus, per questo cerchiamo di essere responsabili anche per rispetto delle tante vittime morte di coronavirus e di chi sta lottando tra la vita e la morte”.