“Maometto e il suo Allah“. È il titolo dell’ultimo libro di Magdi Cristiano Allam pubblicato da MCA Comunicazione che è stato presentato nei giorni scorsi a Molfetta e a Bari dallo stesso autore.
Magdi Allam, ricordiamo, è scrittore e giornalista egiziano naturalizzato italiano, ex islamico che nel 2008 si è convertito al cattolicesimo assumendo come secondo nome “Cristiano” e prendendo fortemente le distanze dalla sua precedente religione, tanto da essere anche criticato per le sue posizioni estreme contro l’islam. Nel libro presentato a Molfetta, Allam racconta la vita del profeta Maometto in tutti i suoi aspetti, compresi quelli più controversi. Nel libro, l’autore racconta di razzie e massacri compiuti dal messaggero di Allah tra le popolazioni che non si convertivano e di un’indole lussuriosa che lo avrebbe contraddistinto.
Durante la sua trasferta pugliese Magdi Allam ha alloggiato a Bitonto, a Palazzo Antica Via Appia di Gaetano Brattoli, e, per l’occasione, il da Bitonto ha approfittato per intervistarlo, data l’attualità degli argomenti trattati, alla luce degli episodi di terrorismo che ci spingono ad interrogarci sul rapporto tra l’Occidente e il mondo islamico.
«Non è il libro ad essere controverso, ma Maometto. È lui il vero autore. Il testo è una sua biografia obiettiva, un documento che riporta le fonti ufficiali islamiche. Ed è molto chiaro. Maometto non è stato un messaggero di pace, ma un guerriero che ha ucciso e sgozzato i nemici. Una specificità della sua religione» chiarisce l’autore, che in un precedente libro ha anche narrato il suo rapporto di amicizia con Oriana Fallaci, condividendo la condanna per il terrorismo islamico e il radicalismo: «Allora seguivo i dettami della fede islamica e ritenevo che potesse esserci un Islam moderato. Ora non più. L’islam non è una religione di pace e amore».
Ma, abbiamo chiesto al giornalista, ragionando in tal modo non si corre il rischio di discriminare un’intera fetta di popolazione che già esiste negli stati occidentali, di marginalizzarla e di spingerla tra le braccia dei fondamentalisti?
«Le persone possono essere moderate, non l’islam. Le persone islamiche possono scegliere di convivere con le leggi degli stati che le ospitano a prescindere da quel che disse Maometto. E lo stato deve assicurare che tutti i musulmani rispettino le leggi. Noi come cristiani siamo tenuti ad amare i cittadini islamici, ma non possiamo legittimare la religione islamica».
Motivo, questo, che lo ha portato negli anni anche ad allontanarsi e a criticare la Chiesa Cattolica proprio per la sua sostanziale legittimazione dell’islam.
«La Chiesa, proprio per la sua funzione di custode della fede, deve salvaguardare la certezza della fede cristiana. È sbagliata la litania che mette sullo stesso piano le tre religioni monoteiste (cristianesimo, ebraismo e islam, ndr). I contenuti della religione islamica non hanno niente a che fare con quelli del cristianesimo. Gesù non è Maometto e Allah è diverso dal dio cristiano».
Cosa deve fare, dunque, l’Occidente nei confronti del mondo islamico?
«L’Occidente deve prendere atto che è in corso una guerra, messa in atto da un terrorismo sia esterno che autoctono non solo con gli attentati. E deve anche essere cosciente che è in corso che è in atto un’invasione e un’islamizzazione perpetrata attraverso lo strumento demografico e la diffusione di moschee».