Il giovane è deceduto a soli 19 anni, il 25 febbraio di quest’anno, in seguito a un tragico incidente stradale. Il ragazzo, che peraltro si stava recando al suo primo giorno di lavoro, stava percorrendo via delle Fornaci, una strada comunale periferica che scorre al di fuori del centro abitato di Bitonto, parallela alla linea ferroviaria e alla SP 91. Ma all’altezza dell’intersezione con il cavalca-ferrovia SP58 e dell’intersezione a raso con la strada che lo costeggia, la sua auto, una Ford Fiesta, è finita contro la spalla in cemento del cavalcavia e per lui non c’è stato nulla da fare (in foto allegata il luogo del sinistro).
I genitori di Francesco non hanno mai accettato la tesi “semplicistica”, sostenuta dalla Polizia locale di Bitonto, della perdita di controllo della vettura causata dalla “presumibile” velocità e del manto stradale reso viscido dalla pioggia e, attraverso il consulente Sabino De Benedictis, si sono rivolti a Studio 3A per fare chiarezza e ottenere giustizia.
La perizia cinematica sul sinistro affidata a uno studio tecnico di esperti ha confermato le loro sensazioni, appurando il mancato rispetto del Codice della Strada e le gravi carenze nella segnaletica presenti, in generale, in quel tratto di strada e, in particolare, nell’ostacolo rappresentato dalla spalla del ponte, che non era in alcun modo segnalata.
E’ chiaro, conclude la perizia, che “quellaparticolare configurazione stradale in assenza di segnaletica orizzontale a delimitazione della sede stradale e verticale di pericolo, nonché la presenza del restringimento non segnalato della carreggiata in concomitanza con il sottopasso del cavalcaferrovia, pure questo non correttamente segnalato, determinano un’insidia per i conducenti che percorrono via delle Fornaci in direzione del sottopasso, specie nelle ore dell’imbrunire e di notte a causa dell’ulteriore mancanza dell’illuminazione pubblica. Ed è altrettanto chiara la negligenza della Pubblica Amministrazione nel non aver rispettato le indicazioni del Codice della Strada che prevede, per la situazione in questione, la presenza di adeguata segnaletica”: una grave mancanza che ha sicuramente avuto un suo peso nella tragedia.
Forti di queste conclusioni, i signori Mastro hanno chiamato in causa con forza ilComune di Bitonto, proprietario della strada eche risulta quanto meno corresponsabile dell’accaduto. Dinanzi a questa presa di posizione il sindaco, Michele Abbaticchio,aveva risposto con un’apertura dichiarando alla stampa, tra le altre cose:“Comprendo il dolore della famiglia e sono a disposizione per ulteriori chiarimenti e verifiche. Se essa vorrà, ci sono margini di dialogo per evitare la pur legittima azione giudiziaria”. Va dato atto al primo cittadino bitontino di aver mantenuto fede agli impegni assunti. Studio 3A, in forza di questa disponibilità, ha chiesto e ottenuto un incontro, che si è tenuto lo scorso venerdì, in municipio a Bitonto.
“Un confronto proficuo – commenta Ermes Trovò, Amministratore Unico di Studio 3A -, al termine del quale Abbaticchio ha assicurato che la componente politica del suo Comune si rapporterà con quella tecnica per capire se vi siano i presupposti per trovare una soluzione. Noi prendiamo atto con favore di questo ulteriore impegno, nella speranza che trovi al più presto riscontro nei fatti e che si possa dare un’adeguata risposta alle istanze della famiglia di Francesco, che chiede giustizia per il proprio caro, un’assunzione di responsabilità da parte del Comune e anche che quella strada ed il cavalcavia siano messi in sicurezza per scongiurare altre tragedie”.