È tutto racchiuso dentro i piccoli gesti.
È venerdì Santo e la sveglia suona presto, si indossa il vestito migliore e si attende che i Misteri compiano il loro cammino cadenzato a passo lento.
Il soffio dei fiati si leva leggero, suono di morte, di pianto, alla ricerca della vita oltre la vita.
Le candele accese illuminano il volto delle donne con il velo d’un lutto che è sul cuore, che è di tutti, che è ricerca di speranza.
Arrivano, siamo appena dopo qualche passo dalla chiesa muta di San Francesco d’Assisi sul campanile rifulge la luce del primo mattino e lui è pronto sul suo balcone.
Un gesto commosso.
Un bacio.
Si segna il capo e il petto con doveroso rispetto.
E una lacrima silenziosa gli segna il volto.
Dietro gli occhiali la commozione, stringe tra le mani la coppola.
Chissà quanti ricordi affolleranno quel cuore antico e io sento d’esser ladra d’un momento che è profondo sentire…