È il dipartimento che ha fatto segnare il maggiore incremento, in termini assoluti, nelle immatricolazioni rispetto all’anno scorso, nonché quello che comprende il maggior numero di iscritti all’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”. Stiamo parlando del Dipartimento Lelia, ovvero “Lettere Lingue Arti. Italianistica e culture comparate”, che per l’anno accademico 2017-2018 ha immatricolato 154 studenti, confermando il primo posto nell’ateneo barese per numero di iscritti. I corsi di laurea afferenti a quest’area infatti oggi contano 1.657 immatricolati, rispetto ai 1.503 dell’anno accademico 2016-2017, con un incremento del 10,2%.
Secondo i dati riportati dal Corriere del Mezzogiorno, segue poi la Scuola di Medicina (che riunisce 4 dipartimenti), con 1.337 studenti (da 1.353) il Dipartimento di Scienze della formazione, psicologia e comunicazione con 1.188 (da 1.133), e quello di Economia, management e diritto dell’impresa con 1.043 (da 1.081).
In coda alla classifica si piazzano invece l’interuniversitario di Fisica (164 iscritti, rispetto ai 146 dell’anno scorso), Chimica con 136 (da 114), Matematica con 109 (da 84), e infine Scienze della terra e Geoambientali con 65 matricole (da 68).
Gli incrementi relativi ad ogni dipartimento più importanti rispetto allo scorso anno sono stati segnati da Matematica (+30%) e Chimica (+19%). Significativi anche quelli di Economia e Finanza (+13,5%), Fisica (+12%), Lettere (+10%) e Giurisprudenza (+9,8%).
Emorragia di iscritti invece a Biologia, che ha perso 80 studenti (-23,5%), passando da 340 a 260 matricole e facendo registrare la flessione maggiore in tutta l’università. Ugualmente in calo anche il dipartimento di Farmacia, che ha perso 52 unità (-11,4%), passando da 454 a 402.
In totale, l’università di Bari ha visto crescere dell’1,8% il numero degli immatricolati per l’anno accademico 2017-2018, ovvero da 10.864 a 11.063, con l’aggiunta di 199 studenti. Questi dati, come riporta sempre il Corriere del Mezzogiorno, “aggiornati a martedì scorso, sono quasi definitivi”, perché “mancano all’appello solo le immatricolazioni residue di chi si sta trasferendo o cambiando corso e quelle delle lauree magistrali, che si chiuderanno a fine marzo, per gli studenti che concludono il primo triennio a febbraio”.
Secondo Massimo Di Rienzo, delegato alla didattica dell’Università di Bari, «l’unica nota stonata, che accomuna l’Università di Bari al resto del Sud, è la difficoltà a trattenere i laureati nelle magistrali. Malgrado i nostri sforzi su placement, orientamento, aggiornamento dell’offerta formativa e internazionalizzazione, infatti, ancora molti, dopo il triennio, preferiscono iscriversi agli atenei del Nord, dove c’è un mondo del lavoro più pronto ad assorbirli».